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          DIETRO LA FOTO
        
        
          La postproduzione ha offerto alla fotografia un mezzo per
        
        
          andare oltre la realtà. Che per lo street photographer Stefano
        
        
          Bonazzi, si trasforma in pittorici collage di ritratti onirici
        
        
          L
        
        
          a fotografia è sempre stata affiancata all’arte, ma con le possibi-
        
        
          lità offerte dalla postproduzione questa caratteristica si è raffor-
        
        
          zata; con la manipolazione dei bit attraverso pennelli digitali e lavo-
        
        
          rando sulla sovrapposizione di immagini, anche le fotografie diventano
        
        
          espressioni pittoriche. Lo scatto, per i puristi o per chi fa reportage,
        
        
          rappresenta la realtà vista attraverso un occhio indagatore, in grado
        
        
          di percepire punti di vista inusuali congelati in un istante. Quando la
        
        
          visione va oltre la realtà, però, quando supera l’immaginazione, si tra-
        
        
          sforma e diventa poesia, dramma, passione, secondo l’identità che si
        
        
          vuole dare a un soggetto. Prima del digitale l’aberrazione chimica dello
        
        
          sviluppo permetteva poche sfumature, ma oggi un fotografo che desi-
        
        
          dera ampliare i propri orizzonti non può esimersi dalla trasposizione
        
        
          alchemica dei pixel per andare oltre i propri limiti, alla ricerca della sua
        
        
          personalissima visione. Stefano Bonazzi è un fotografo da strada, uno
        
        
          street photographer, che ha una percezione
        
        
          dello spazio oltre i confini delle regole basi-
        
        
          che. Lavora soprattutto in postproduzione, in-
        
        
          tervenendo su collage dai risvolti inediti, come
        
        
          i suoi ritratti onirici, senza volto, dall’identità
        
        
          nascosta, occultati da sfumature, maschere o
        
        
          texture dall’anima forte.
        
        
          Nell’immagine che abbiamo preso in esame
        
        
          questo mese abbiamo tre elementi che fusi
        
        
          tra loro offrono uno scenario postmoderno ot-
        
        
          tenuto combinando diverse tecniche. Stefano
        
        
          ha lavorato sul rendering 3D elaborato con la
        
        
          piattaforma software Cinema 4D, con alcuni
        
        
          passaggi in Photoshop.
        
        
          di Osvaldo Esposito
        
        
          RITRATTI SENZA VOLTO