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KENVIN PINARDY
Pinardy è un fotografo indonesiano, nato nel
1971, che ha iniziato da autodidatta nel 1990
durante gli studi al college, con una reflex
Yashica. Terminati gli studi ha lavorato come
contabile presso un’azienda chimica, ritro-
vando la passione per la fotografia solo nel
2004. Dando sfogo all’immaginazione ha co-
minciato subito a ritagliarsi un suo stile, foto-
grafando soprattutto ritratti sognanti, eterei.
La trasposizione di questa visione nell’ambito
del “wedding” è stata spontanea, dato che in
Indonesia i servizi fotografici di matrimonio
sono in forte crescita.
Kenvin non ha mai usato plug-in per dram-
matizzare le sue creazioni. Piuttosto associa
all’immagine di base uno sfondo come un
vecchio muro, la sabbia, un pannello di legno
consumato, rendendolo più scuro del sogget-
to per enfatizzare la scena. Per lui la fotogra-
fia è il luogo della creatività..
Pinardy è molto famoso in Asia, dove viag-
gia continuamente per tenere workshop e
mostre. Ha pubblicato su numerose riviste
internazionali di moda e wedding. Ed è stato
per la prima volta in Italia, nel 2012, invitato
da Pasqualino Esposito al suo workshop an-
nuale di Pompei.
ATTREZZATURE
Camera:
Canon 5D
Custodia subacquea:
Sea and Sea + 2 strobes
Obiettivo:
EF16-35mm
f/2.8L USM
Post-produzione:
Photoshop CS6
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In questo caso il fotografo ha scattato l’immagine principale con una
reflex scafandrata, utilizzando un grandangolare con due flash, sfrut-
tando anche l’illuminazione naturale proveniente dall’alto. Il montaggio
dello sfondo marino e delle bollicine d’aria ha completato l’opera, rie-
laborata con un sapiente lavoro sui contrasti e sui livelli.
La difficoltà maggiore di questi lavori, confessa Pinardy, sta nell’otte-
nere delle belle espressioni dei modelli sott’acqua. La piscina si pro-
spetta ancora come una delle scelte migliori per il set, sia per la lim-
pidezza dell’acqua sia per la comodità della location che permette di
avere a bordo piscina tutto l’occorrente per lavorare serenamente, ma
le sfumature che offre il mare stanno spingendo Kenvin a sperimentare
nuovi scatti che vedremo presto nelle sue gallerie.
