Foto-Notiziario Dicembre 2014 - page 28

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L’INCONTRO
in Kosovo. E stessa storia in Sierra Leone.
Un esempio è il “caso Ebola”. “Che assurdità
questo stupore. Era prevedibile che da un
paese in quelle condizioni sanitarie potesse
arrivare una pandemia. Io ci sono stato
circa sei anni fa e già si poteva parlare di
emergenza! Perché ci stupiamo oggi?”. Non
è diversa la situazione ad Haiti dove dopo
il terremoto di cinque anni fa è arrivato il
colera, alcuni dicono dai soldati che hanno
portato gli aiuti. Non è chiaro. Certo è che a
contribuire sono è la vita estrema.
C’è un ostacolo però: la stampa non è,
soprattutto oggi, un terreno fertile che
accoglie e fa crescere progetti di questo tipo.
“E infatti ho scelto di farne dei libri come
quest’ultimo che voglio realizzare su Haiti.
Finanziato con il crowdfounding. È una nuova
via. Ottima secondo me: il pubblico sceglie.
Credendoci”. (Qui il link per continuare a
supportare il progetto Haiti Aftermath: http://
…/
haiti-aftermath--2. Farà anche un reportage
con il suo smartphone che si vedrà con la
app Pcwant.com ). Sono romanzi fotografici
e spesso non a lieto fine. O che in realtà
cambia sempre.“Io ogni volta aggiungo un
pezzo alla storia”, prosegue. Ad Haiti ha
scattato del terremoto e del colera, ma
anche sulla situazione politica e la vita delle
donne. Spesso vittime di violenze. “Il libro
ha il valore della memoria più. In più mi ha
permesso di entrare in contatto con molte
persone e spiegare meglio il mio lavoro e i
mondi cui mi sono dedicato quando vado in
giro a presentare i progetti e il mio lavoro”.
Gli esseri umani, il rapporto tra loro e le cose
che creano sono al centro delle sue foto e
delle sue indagini fotografiche. In ogni foto
sua c’è una persona: “Gli uomini e la loro
storia. Per questo mi interessano anche le
archittetture che ne svelano le abitudini e i
riti quotidiani”.
Sierra Leone
Sierra Leone
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