Fotografare un matrimonio è una grande responsabilità, non
puoi sbagliare e devi farti notare il meno possibile. Le nuove
Fujifilm consentono di essere presenti. Ma con discrezione.
di Monica Papagna
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DISCRETO È MEGLIO
“È stato un lungo cammino. Mio padre era un grande appassionato
e io ho seguito le sue orme. Per 8-9 anni poi l’ho abbandonata com-
pletamente e ho preferito seguire una carriera da art director per
una mia società. Poi con il digitale mi ci sono riavvicinato e ho fatto
le sperimentazioni sulle prime reflex”. Così ci racconta i suoi esordi
Massimiliano Angeloni, ora grande wedding photographer.
E a decidere di dedicarti a immortalare il
grande giorno come sei arrivato?
“Il matrimonio è stato invece l’ultimo genere a cui sono arrivato, l’ho
sempre reputato estremamente difficile, non puoi sbagliare, è una re-
sponsabilità grandissima perché hai in mano
il giorno più bello della vita di una coppia. E
poi ci voleva tanta attrezzatura, io invece ero
abituato a girare in scooter e di conseguenza
con quello che ci stava nello zaino.
Poi ci hanno chiesto il primo matrimonio, poi
il secondo e così è nato il mio lavoro in questo
genere fotografico, tutto grazie al digitale!”
Ora quindi sei a tutti
gli effetti un fotografo
