EDITORIALE
Sì, sembra facile! Perché il soggetto è bello,
colorato e molto accattivante. E invece - al contrario - è molto difficile.
Proprio per la stessa ragione. Perché non si può “peggiorarlo”. Fotografare il cibo e i piatti (e non solo quelli degli
chef), tutto quello che mangiamo insomma, dalla frutta, alla verdura, alla pasta alle più elaborate composizioni
gourmet, richiede impegno, attenzione, idee per la composizione e molta capacità di “giocare” con la luce. Perché
basta un’ombra sbagliata che una torta attraente può non far ingolosire più e addirittura potrebbe sembrare non
commestibile. Anche perché la grande sfida fondamentale nella food photography è “restituire” in un’immagine
bidimensionale odori e sapori che chi la guarda non può sentire ma può solo immaginare. E se vi sembra poco.
Intanto alcuni punti fermi: per fare uno scatto di cibo deve essere sempre chiaro qual è lo scopo. In poche parole
che cosa si vuole mettere in evidenza di quel cibo. E allora bisogna sapere scegliere quale luce usare. (In genere,
si parte da una luce diffusa, che ammorbidisce le ombre). E così in questo numero vi raccontiamo come affrontano
questi problemi alcuni fotografi e videomaker. E L’incontro sarà dedicato a un fotografo,
Giuseppe Biancofiore
,
vicepresidente dell’Afip, che ha fotografato anche chi lavora per creare del cibo... ma in un contesto curioso. Insomma
è un numero che potrebbe dare anche qualche consiglio e arginare l’invasione di foto di piatti sui social.
Ed è con grande gioia che in vista dell’Expo e sempre rispettando le grandi tradizioni italiane, usciremo da questo
mese con un nuovo inserto on-line, PhotoFood, dedicato a questa stupenda specializzazione della fotografia italiana,
che annovera grandi guru come
Renato Marcialis
che ha collaborato con noi nei decenni trascorsi, nei quali abbiamo
prodotto decine di migliaia di libri di cucina con le sue fotografie, davvero sorprendenti e modernissime anche ad
anni di distanza.
Avrete poi, come sempre, da leggere le nostre rubriche fisse:
news
sulla stampa, il
web
, l’
hi-tech
e le
prove
delle
macchine e delle videocamere. E questa volta la storia ce la racconta il leggendario attore “ribelle”
Dennis Hopper
,
protagonista di Easy rider, un film cult degli anni ‘60, che con i suoi scatti ci racconta proprio quel periodo.
Siete pronti quindi ad affrontare tutte queste novità?
Vi stupiremo ogni volta.
