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DIETRO LA FOTO
Abiti indossabili per pochissimi secondi. Si chiama Liquidart il
progetto del team GenovaStudio, un lavoro di squadra sul set e in
postproduzione per la realizzazione di immagini davvero originali
utilizzando secchiate di vernice ad acqua sui corpi delle modelle
N
egli ultimi tempi la postproduzione digitale ha preso il sopravvento sullo
scatto. Molti fotografi infatti dedicano il 30 per cento delle proprie ri-
sorse all’allestimento del set e il rimanente 70 per cento all’elaborazione
digitale del file, dalle correzioni cromatiche al fotoritocco estremo; nulla da
eccepire, se il risultato risponde alle esigenze del committente, ma spesso
la creatività trova spazio solo sul monitor in fase di postproduzione.
C’è il team di uno studio genovese che invece lavora assegnando un equi-
librio armonico al processo creativo, come dimostrano le immagini che vi
proponiamo, composte da un vero e proprio lavoro di squadra sia sul set sia
in postproduzione. Liquidart è il progetto messo in piedi da GenovaStudio
con l’intento di dedicare ampio spazio a diverse espressioni artistiche utiliz-
zando la fotografia come sorgente. Così Gerardo, Mauro, Andrea e Marzia,
hanno sviluppato un catalogo di abiti realmente indossabili solo per un mil-
lesimo di secondo. Utilizzando delle vernici ad acqua lanciano vere e proprie
secchiate di colore sul corpo della modella, con-
gelando in uno scatto fotografico l’attimo esatto
in cui la forza di gravità consente alla vernice di
assumere forme che possano dare un senso
all’estro creativo. Anche in questo caso bisogna
lavorare molto in postproduzione, ma la base di
partenza è realizzata manualmente sul set, e il
risultato è davvero suggestivo.
Vediamo, passo dopo passo, come è possibile ot-
tenere immagini così singolari.
Partendo dal presupposto che la realizzazione di
un abito liquido avviene con l’utilizzo di una ver-
nice ad acqua, bisogna mantenere un tempo di
scatto rapido per congelare l’attimo fuggente.
di Osvaldo Esposito
VESTITI A SCOMPARSA
