Foto-Notiziario Marzo 2015 - page 64

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UN PASSO NELLA STORIA
la guerra civile spagnola che raggiunge il
massimo della popolarità mondiale.
La foto “Il miliziano colpito a morte” gli
assicura un biglietto d’oro per l’Olimpo del
fotoreportage mondiale. Dietro allo scatto
si sono scatenate molteplici polemiche e
accuse, ma Capa risponde con semplicità
in un’intervista “ho messo la macchina
fotografica sopra la mia testa e senza
guardare ho fotografato un soldato mentre
si spostava sopra la trincea, questo è tutto.
Non ho sviluppato subito le foto, le ho
spedite assieme a tante altre. Sono stato in
Spagna per tre mesi e al mio ritorno ero un
fotografo famoso”. Quello scatto è il presente
fatta fotografia. Non è un racconto, non è
storia. Quell’istante rimarrà “presente” per
sempre, questa è la sua forza, un’intaccabile
estemporaneità.
Dopo la fama e il successo Capa continua
a marchiare il reportage di guerra con
la sua inconfondibile firma. Quando nel
luglio del 1943 gli americani sbarcano
in Sicilia lui è presente. Il contrasto fra
gioia, dolore, speranza e distruzione è
dipinto nei volti dei liberatori e dei liberati
suoi soggetti. Un documento indelebile
che racconta dal punto di vista umano
un’Italia devastata dalla guerra e ansiosa
di un nuovo inizio. L’esposizione di alcuni di
questi suggestionanti scatti è affidata, dalla
Fondazione Alinari, allo spazio Oberdan
di Milano. Qui sarà possibile rivivere quei
momenti tragici che hanno plasmato
l’Europa che oggi noi viviamo.
Quello in Sicilia non fu l’unico sbarco che
Capa seguì in diretta. In Normandia, a
Omaha Beach, lui c’era. Nel dopoguerra si
concede un po’ di pace, fondando a Parigi
con gli amici Bresson, Seymour, Rodger e
Vandivert l’agenzia Magnum, oggi una delle
più prestigiose al mondo.
Temerarietà e tenacia, una vita sui campi
di battaglia di tutto il mondo a parlare della
guerra in un modo tutto nuovo. Purtroppo
non poteva durare per sempre. Nel 1954
durante la Guerra d’Indocina Robert Capa
muore vittima del conflitto, una vita per
raccontare le vicende e gli orrori di ciò che
infine lo distrusse.
Benvenuto alle truppe americane a Monreale, 23 luglio 1943
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