Speciale Photowedding - page 6

david bastianoni
i migliori prodotti per i miei clienti. Oltre a una
collaborazione che va avanti da circa 10 anni,
con loro sono anche cresciuto molto dal punto
di vista professionale, dandomi la possibilità di
conoscere molti grandi fotografi e di potermi
confrontare con loro.
Graphistudio per me non è solo un'azienda ma
una parte fondamentale del mio team, ho te-
nuto insieme a loro workshop in diverse mani-
festazioni e l’anno scorso al Wppi di Las Vegas
è stata una dell’esperienze più importanti della
mia vita professionale.
Le tue collaborazioni con
Vanity Fair e il Times?
Le collaborazioni con i giornali nascono quan-
do abbiamo a che fare con matrimoni dai nomi
importanti, tra i nostri clienti italiani più cono-
sciuti ci sono sicuramente le Famiglie Ferraga-
mo e Buitoni.
Quali sono le differenze fra
i matrimoni all’estero e
quelli in Italia?
La differenza non è molto nel luogo, anche se
indubbiamente la novità rende tutto più interes-
sante, ma nelle persone che andiamo a fotogra-
fare, io personalmente amo tutto quello che è
nuovo e inaspettato.
I matrimoni Italiani sono tendenzialmente più
classici, per questo amo fotografare persone
diverse in luoghi diversi. Negli ultimi anni ho
avuto la fortuna di lavorare a Londra, Beirut,
Parigi e tra qualche giorno partiremo per un
matrimonio a New York.
Naturalmente porto sempre con me il mio
staff, composto da Paola, mia assistente da
sempre, e Federico che mi segue su ogni ma-
trimonio, credo che tra qualche tempo sentire-
te molto parlare di lui.
I lati positivi e negativi
di essere un fotografo di
matrimoni?
I lati positivi? A volte il tutto diventa talmente
bizzarro! Dentiere perse prima dell’ingresso in
chiesa, damigelle rimpiazzate last minute, lo
sposo scappato con i soldi il giorno stesso del
matrimonio.
Ma scherzi a parte, l’aspetto più bello è che ri-
esco a vivere con questa professione, mentre
come aspetto negativo c’è l’assenza da casa per
diversi giorni e la continua ricerca di realizzare
dei buoni servizi, sempre un po’ diversi ma che
abbiamo tutti l’Eleganza come “fil rouge”.
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