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efinirlo il tempio della fotografia sarebbe
sbagliato. Corso Como 10 è sì un luogo
dove la fotografia d’autore viene consacrata
e celebrata dagli appassionati, ma allo stes-
so tempo è il posto dove la novità arriva ancor
prima di essere rivelata al mondo. Una piccola
finestra sul presente più attuale e avanguard,
capace di mostrarci ciò che abitualmente chia-
miamo futuro. La fondatrice e proprietaria di
Corso Como 10 è Carla Sozzani. Dopo un pas-
sato fatto di successi nel campo editoriale, fra
Vogue ed Elle, nel ‘90 inaugura la sua prima
galleria interamente dedicata alla fotografia. È
da quel momento che parte la grande avventu-
ra di Corso Como 10, oggi punto di riferimento
per l’ambiente culturale milanese e non solo.
Lo spazio col tempo è cresciuto: alla galleria,
che ospita esposizioni fotografiche di alto livel-
lo, si è aggiunta una libreria, poi uno store, che
fa da vetrina ai più grandi talenti del fashion de-
sign contemporaneo. Poi si è aggiunto il Caffè
e infine le 3 Rooms dove gli amanti del design
possono soggiornare immersi nell’arredamen-
to che ha fatto storia. Tutte queste tessere van-
no a formare quell’incredibile domino che è 10
Corso Como. La proprietaria Carla Sozzani ci
racconta come tutto è cominciato.
Da quale necessità nasce
Corso Como 10?
È stata la naturale risposta al mio bisogno di
portare in un luogo fisico la mia più grande
passione: l’arte. La vecchia casa di ringhiera al
numero 10 di Corso Como fu un colpo di fulmi-
ne, stavo facendo colazione all’angolo e ho visto
un cartello “affittasi”. Presi il piano superiore e
aprii la galleria. Il complesso era una vecchia
auto officina Renault, abbiamo avuto automo-
bili che passavano avanti e indietro tutto il gior-
no per i primi tempi! Successivamente aprii la
libreria, lo Store, il ristorante e le 3 Rooms.
Cos’è cambiato in più di
vent’anni?
Corso Como 10 è rimasto sempre lo stesso, ciò
che nel tempo si è evoluto è tutto ciò che lo cir-
conda. Una volta c’era il fruttivendolo, botteghe
di artigiani, ora è tutto diverso. È importante
che il mio spazio rimanga un punto fisso di rife-
rimento, che non cambi identità. Adoro quando
la gente mi ringrazia per la pace che riesce a
trovare qui, per me è la ricompensa più grande.
Perché la fotografia, come
sceglie gli artisti?
Quando aprii la galleria la fotografia a Milano
non aveva ancora la giusta considerazione e lo
spazio per esprimersi. Non ho un criterio pre-
ciso per scegliere i fotografi, mi piace propor-
re arte che abbia prima di tutto significato per
me stessa. Gli artisti che espongo sono perso-
ne che stimo profondamente per il loro lavoro
e adoro l’idea di condividerli con la mia città.
Dopo tutti questi anni di attività le mostre che
abbiamo realizzato sono più di duecento.
Quanto è importante la
fotografia di moda?
La fotografia di moda è fondamentale. Tanto
che la prima mostra che allestimmo nel ‘90 fu
di Louise Dahl-Wolfe, storica fotografa ame-
ricana di moda. Tempo dopo, alla mostra di
Helmut Newton, la fila per entrare in galleria
era chilometrica! Ciò che mi piace della fashion
photography è la sua costante capacità di rin-
novarsi per stare al passo coi tempi.
Cosa vede nel futuro?
Continueremo a fare le cose a modo nostro, il
modello di Corso Como 10 è nato e cresciuto
spontaneamente. Questo ensemble vincente lo
abbiamo poi esportato in Asia: ora c’è un Cor-
so Como 10 a Shanghai, Seoul e Pechino. Più
avanti chissà!