di Monica Papagna
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UNA MUSICA
DA GUARDARE
Andrea Sanna è un giovane regista
di video musicali. Con alcune
preferenze: il rap e le band indi.
Ma gira anche web series ed è un
mago della computer grafica
La passione per il cinema l’ha spinto dietro la videocamera, la passione per
la musica l’ha fatto diventare regista di videoclip. Andrea Sanna è uno dei
giovani registi da tenere d’occhio. L’abbiamo incontrato per capire qualco-
sa di più di band, etichette indipendenti e del suo lavoro così particolare.
Come sei diventato regista?
Ho sempre avuto una certa predisposizione personale nel creare visiva-
mente quello che avevo in testa. Sono stato sempre influenzato dal cine-
ma e da alcuni stili registici, personaggi e situazioni. Così mi sono avvici-
nato alla regia e ho capito che avrebbe potuto diventare lamia professione.
Ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato per dedicarmi alla regia, una
scelta coraggiosa che per ora non sto rimpiangendo.
Eri già appassionato di musica?
Ascolto tanta musica e sono sempre stato un grande appassionato, so-
prattutto di band indipendenti. I nuovi media hanno dato a queste band una
grande visibilità e io ho iniziato con loro, i piccoli gruppi di nicchia milanesi
che avevano bisogno di farsi conoscere. Prima con gli amici e poi piano
piano allargando il mio giro. Ovviamente non mi fermo solo al videoclip,
ma sicuramente al momento è quello che funziona meglio.
Un genere in particolare?
Il genere che mi offre maggiore offerta è senza dubbio quello rap, ma cer-
co comunque di lavorare anche con altri generi. Mi piace confrontarmi con
artisti diversi e ispirazioni diverse.
Gli artisti ti danno carta
bianca oppure arrivano già
con delle idee?
Di solito mi danno carta bianca perché conosco-
no il mio modo di lavorare, ma ovviamente sono
aperto al compromesso. Io elaboro delle idee,
ma poi si ragiona in base alle loro esigenze e
ovviamente anche in base al budget.
Per chi come me non sa nulla
