Foto-Notiziario Marzo 2014 - page 64

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DAL WEB
di Monica Papagna
SELFIE, L'ULTIMA
MODA DEL WEB
L'autoritratto con smartphone o webcam è virale in rete.
Invade i social network da Fb a Instagram, ma ha radici
nella storia della fotografia
È l’ultima tendenza del web, si chiama Selfie ed è semplicemente un
autoritratto realizzato con uno smartphone o con una webcam. Un feno-
meno planetario che è stato certamente ingrandito dai social network,
su tutti Facebook, Twitter ed Instagram. Il concetto è banale: ci si fa una
foto con lo smartphone (mettendo il telefono in alto si viene meglio!) e la
si uploda sui propri social. Boom, è un successo mondiale che coinvolge
tutti, non solo i ragazzini, come magari ci si potrebbe aspettare.
Ma in fondo, forse, il successo non stupisce. Da sempre, infatti, l’auto-
ritratto è un genere fotografico particolarmente apprezzato, soprattut-
to da chi si avvicina per la prima volta alla fotografia. La popolarità di
questo genere si può far risalire alla nascita stessa della fotografia, con
un’evoluzione continua, che è sempre andata di pari passo con quella
dei mezzi tecnologici disponibili. Il primo autoritratto della storia è stato
probabilmente quello di Robert Cornelius, nel 1839. Forse non è un caso
che proprio Cornelius sia stato il primo a essersi messo davanti al da-
gherrotipo, visto che, anche a distanza di 175 anni, possiamo constatare
facilmente come fosse un bellissimo uomo.
Dal primo autoritratto in poi il percorso è segnato da importantissimi
artisti che hanno fatto di questo genere fotografico la loro bandiera. Pen-
siamo a Francesca Woodman, che rimane forse la più famosa autoritrat-
tista. Una giovanissima ragazza, morta suicida a soli 22 anni, che aveva
trovato il proprio metodo per far uscire la sofferenza all’esterno, creando
immagini suggestive e immediatamente comprensibili. Fotografava il
suo corpo in modo tale da creare un legame con lo spazio circostante, in
un lavoro straordinario, che anche oggi continua a riscuotere consensi.
Dalla Woodman in poi è stato un susseguirsi di progetti fotografici più o
meno intensi. Pensiamo, ad esempio, ai lavori di Nan Goldin, che utilizza
il mezzo fotografico come strumento per costruire un diario personale
pubblico, in cui racconta la sua vita senza filtro.
Ma lo spunto per parlare quest’oggi di selfie me lo ha dato l’attore James
Franco (avete presente l’amico di Peter che poi diventa il cattivo? Ecco,
lui!), che ha scritto un articolo sul New York Times in difesa dei selfie. La
stampa americana lo aveva infatti accusato di un utilizzo eccessivo della
pratica dell’autoritratto. Ora, James Franco non è proprio l’ultimo atto-
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