Foto-Notiziario Novembre 2013 - page 94

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UN PASSO NELLA STORIA
Una fotografa coraggiosa ed eclettica. Scatta
immagini scientifiche per il Mit e racconta
le rivoluzioni di New York in pieno sviluppo. Dopo
che a Parigi ha lavorato con Man Ray
Il ‘900 è appena iniziato, la grande depressione è alle porte, la grande
guerra è alle spalle e il più importante residuo bellico è la voglia di
fare, vivere, diventare. I figli della Belle Epoque sono ormai adulti
e possono trovare conforto nel calore dello zampillante focolare
di cultura e idee che sta nascendo negli anni ‘30 con Parigi coem
centro nevralgico. Una di questi si chiama Berenice Abbott. Non solo
sta a guardare ma contribuisce in maniera incisiva ad alimentarlo.
Comprende la sua epoca a fondo e con puro e semplice realismo
la imprigiona nel bianco e nero più genuino. Uomini, città, materia,
scienza, fanno tutti parte di un mondo che la Abbott ha accolto, amato
e trasmesso a noi.
New York e le sue rivoluzioni
Dopo le sue avventure parigine, nel 1929 Berenice Abbott torna
in patria e si trasferisce in un loft a New York. Qui inizia, con la
collaborazione della critica d’arte Elizabeth McCausland, uno dei
lavori più significativi della sua carriera fotografica che chiamerà
“Changing New York”.Qui la fotografa
americana mette a frutto al massimo la
sua vena artistica, facendosi strada nella
rinascita della metropoli post depressione.
La sua impronta realista si amalgama
qui ad una visione estetica innovativa ed
coraggiosa, che gioca con geometrie di
cemento e prospettive audaci. “I contrasti,
i cambiamenti veloci mi hanno ispirata. Lo
di Edoardo Sansonne
LA BELLE EPOQUE
HA UNA FIGLIA
ED È AMERICANA
Berenice Abbott
In alto a sinistra, ritratto di
Berenice Abbot di Man Ray
1...,84,85,86,87,88,89,90,91,92,93 95,96,97,98,99,100,101,102,103,104,...112
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