di Diego Papagna
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E ADESSO LA PUBBLICITÀ
Il video è il suo mestiere. Roberto Calvi dopo il cinema è
arrivato alla pubblicità. E ora è specializzato nel tabletop:
inquadrature ad altissima velocità (fino a 2000fps)
Ha cominciato nel 1979 nel cinema facendo tutta la trafila: prima assi-
stente, poi operatore, per poi passare a direttore della fotografia e regi-
sta. Ha lavorato nei film di Celentano, Il Bisbetico Domato, Bingo Bon-
go, fino ad arrivare a fare i film di Maurizio Nichetti come operatore di
macchina. Nel frattempo lavorava anche in pubblicità come assistente
prima e operatore poi. E dal 2000 ha fuso insieme fotografia e regia.
Come sei arrivato a fare pubblicità?
Ho fatto di tutto nel mio percorso, ma dal 2000 a oggi mi sono specializ-
zato nel “tabletop”, una pratica che consiste essenzialmente in inqua-
drature generalmente ad altissima velocità fino a 2000fps, in cui si cer-
ca di tirar fuori l’appetising in ogni inquadratura e per ogni ingrediente,
dando importanza al prodotto, valorizzandolo con la velocità giusta e un
effetto tale che il prodotto rappresentato dia il massimo. Qualcosa che
non sia fine a se stesso, ma che nel movimento
valorizzi e crei l’appetising giusto al cibo.
Ho cominciato lavorando con registi inglesi e di
tutto il mondo che cominciavano a fare food ne-
gli anni ‘90. Un genere che mi è piaciuto sin da
subito e ho poi proseguito lavorando per conto
mio. Prima con un contratto per 3-4 anni con
Zabban che aveva una casa di produzione che
si chiamava Sintesis e poi dal 2005 a oggi per la
Tabletop con il produttore Dario Cattadori che
ha prodotto i miei lavori finora.
Di che tipo di attrezzature
ti avvali per realizzare le