Foto-Notiziario Dicembre 2014 - page 44

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di Diego Papagna
A SPASSO PER I FONDALI
Claudio Valerio, cameraman romano,
ci svela i trucchi di spettacolari riprese sott’acqua.
Quella che lui predilige: il Mar Mediterraneo
L
a sua base è a Roma, il suo posto di lavoro varia dalla terraferma
fino alla profondità di 100mt. Claudio Valerio, da una passione per
la subacquea e la cinematografia a una professione che le concilia en-
trambe. Grande conoscitore del mar Mediterraneo, operatore e diret-
tore della fotografia, ci racconta come realizzare spettacolari immagini
immersi nella natura.
Molti dei tuoi lavori sono sott’acqua, come
ti sei specializzato in questa professione?
La passione per il mondo marino è nata prima della scelta professiona-
le e mi è stata trasmessa dai miei genitori, che erano dei buoni apneisti
e pescatori subacquei. Quindi, prima il mare e poi la cinematografia.
Ho iniziato la mia carriera nel cinema facendo la gavetta come aiuto
operatore, allestendo le cineprese, ritagliando i filtri in gelatina per gli
obiettivi e caricando nei sacchi neri i voluminosi magazzini delle Arri di
300 metri pellicola 35 mm. Parallelamente ho curato il mio percorso
di subacqueo seguendo i corsi presso la storico Centro Subacqueo Ro-
mano, fondato dai fratelli Salvatori che portavano dalla didattica FIPS
la particolare attenzione all’acquaticità e alla formazione teorica (al-
lora i corsi duravano 6 mesi) e iniziando le prime immersioni con le
bombole nel mare vicino Roma.
L’acquisto di una telecamera Hi8 con uno scafandro e luci Nimar è
stato il mio vero e proprio battesimo del mare
come operatore, esperienza che poi è prose-
guita utilizzando cineprese 16mm e 35 mm e
telecamere di vario formato.
Penso che un buon cameraman subacqueo
debba essere contemporaneamente un otti-
mo subacqueo e un buon operatore di ripresa.
Per questo motivo da allora non ho più fatto
un’immersione senza attrezzature di ripresa
e ho continuato a frequentare corsi subacquei
fino ad oggi che mi immergo con gli autore-
spiratori a circuito chiuso (rebreather) con mi-
scele trimix fino alla profondità di 100 metri.
Quali sono le maggiori
difficoltà che incontri?
Dal punto di vista ambientale forse è la torbi-
dità dell’acqua. Potrà sembrare strano ma le
altre variabili, corrente, profondità, penetra-
zione in ambienti chiusi ecc, sono più o meno
gestibili, mentre la trasparenza dell’acqua è
l’unico fattore che può mandare a monte una
giornata di riprese.
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