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Per quanto riguarda invecele riprese di wilde
life l’incongnita sono ovviamente gli animali.
Ti posso portare il mio esempio delle riprese
subacquee delle balenottere comuni nel Mar
Mediterraneo che sono riuscito a realizzare
dopo quattro anni di tentativi. Ancora oggi sto
cercando di rinnovare il mio archivio e sono
già due anni che torno senza un’inquadratura
decente. Il nostro purtroppo è un mare povero,
non c’è la ricchezza biologica delle barriere
coralline e ogni incontro è una rara opportu-
nità da... (ri)prendere al volo.
Di che tipo di attrezzatura
ti avvali per i documentari?
La camere DSLR hanno rivoluzionato anche
il mondo della ripresa subacquea, sebbe-
ne qualche problema, a mio avviso, lo hanno
nell’assetto. Comunque anch’io uso una Ca-
non 5D Mark III con software Magic Lantern
che mi permette di girare in RAW full HD eot-
tenere dei files facilmente gestibili in post ma
che richiede delle compact flash “corpose”:
io uso le Sandisk Extreme pro 256 gb e Le-
xar Professional 128 gb. Come obiettivi, per
riprendere la fauna subacquea, utilizzo il Ca-
non 24/70 mm f 2.8 e il Canon 100 mm macro,
per tutto il resto il Canon 16/35 mm. Come
custodia un’Aquatica con relativi port, come
illuminazione uso le lampade subacquee a
led della Michtek e le hmi della Scubalight. Mi
porto anche come backup una Gopro 3 black
+, ma mi capita raramente di usarla. Come
attrezzature subacquee da qualche anno mi
immergo con il rebreather Megalodon della
Innerspace che ti permette immersioni molto
più lunghe e profonde, diventando un prezioso
e insostituibile strumento per effettuare buo-
ne riprese.
Non solo sott’acqua, ma giri
anche documentari sulla
terraferma. Come cambia il
modo di lavorare?
Come operatore e direttore della fotografia
ho continuato a realizzare negli anni, princi-