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palmente con la mia società di produzione, la
Va.Le.Cinematografica 78, anche documenta-
ri, diciamo, sulla terraferma.
L’approccio se vuoi in parte è più facile: non
avendo il limite delle immersioni, i tempi per
aspettare un animale o un evento sono molto
più dilatati; puoi usare, cosa impensabile in ac-
qua, i teleobiettivi e, quando è possibile, puoi il-
luminare una scena. Inoltre l’incredibile offerta
di attrezzature e strumenti per effettuare ripre-
se sempre più “cinematografiche” è una possi-
bilità in più che hai nel raccontare con immagi-
ni suggestive e dinamiche la tua storia. Penso
che oggigiorno le potenzialità realizzative siano
quasi illimitate anche per piccole produzioni,
l’unica cosa che osservo, paradossalmente, è
il progressivo impoverimento del mercato del
documentario nel nostro paese che ha portato
alla chiusura di tante società di produzione e
che sta rendendo questa professione, in Italia,
difficilmente sostenibile.
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