Foto-Notiziario Giugno 2013 - page 26

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IL PERSONAGGIO
Questa la prima condizione per diventare un grande fotografo.
Poi bisogna investire una bella cifra in viaggi e studi
Sfida e provoca. Ma lo nega: “Io un fotografo irrivente?”, sorride
sornione. “E perché? Non è vero. Scrivono molte cose…”. Un primo
esempio: ai suoi workshop tuona che per essere dei fotografi
che lasciano il segno bisogna “accettare se stessi”. Semplice e
difficilissimo. Ma che c’entra con obiettivi e inquadrature? “C’entra
con il diventare un fotografo con un proprio personale punto di vista
sulle cose. Si può ottenere soltanto riconoscendo i propri desideri
e bisogni profondi, e comprenderli. Questo significa accettare se
stessi”. Il mirino sulla stessa linea dell’inconscio, parafrasando Henri
Cartier – Bresson. “Oggi è ancora più importante tenere conto di
questo principio perché con le macchine digitali si può fare una bella
foto, ma non la propria foto, che racchiude il significato di raccontare
come si sente, si vive, lo si subisce, si assaggia quello che sta intorno
a noi”. Ma questo non basta per uscire dal branco. Non è finita qui.
“Per diventare fotografi fuori dalla mischia bisogna almeno investire
200 mila euro. E’ fondamentale”. Detto fatto? “Non scherzo. La mia
affermazione vuol dire che è necessario studiare, viaggiare, leggere,
fotografare, cambiare macchine. Tutto questo costa”. Ecco quindi la
mia versione dei fatti: Toni Thorimbert ha idee intelligenti, e per alcuni
spiazzanti, e le comunica in modo diretto. Tutto qui. Niente ha a che
fare con l’irriverenza, ha molto in comune invece con una propria decisa
visione del mondo. “Perché io ho fatto il fotografo? Volevo raccontare il
mondo. E all’inizio ho fatto dei reportage. Poi sono passato alla moda,
che è una metafora del mondo: il mondo come fantasia del mondo”.
Però i servizi li ha catapultati nella stessa realtà che perlustrava poco
prima. Un esempio è la sua “donna sulle macerie”: una bellissima
modella con un abito bianco cammina su tracce di mattoni e cemento,
i resti di qualcosa che è crollato. “E’ del 2006: vuol dire camminiamo
elegantemente vestiti per un mondo in caduta. E in questo mi riferivo
anche all’universo
della moda. Oggi
qui in Italia non è
più possibile fare
una foto così. C’è
molta crisi e il
vestito è diventato
centrale. Inoltre ci
rivolgiamo anche ai
mercati emergenti,
che hanno dei
riferimenti diversi
dai nostri. Quindi
dobbiamo essere più
semplici e chiari”.
Ma le sue donne
però continuano a
essere poco comuni.
Sono molto vive e
di Astrid Bianca Bemori
ACCETTARE SE STESSI
piuttosto uniche. A
partire dal fatto che
non sono mai ferme:
stanno per andare
via, per arrivare,
per fare qualcosa
che non si sa. E a
volte sembra che
danzino: “Davvero?
Forse perché io
sono sempre in
movimento. E
sono molto veloce.
Quindi lo trasmetto.
Mi arriva dal
reportage”. Infatti:
Toni Thorimbert ha
iniziato a 17 anni,
col catturare gli
Toni Thorimbert
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...98
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