Foto-Notiziario Giugno 2013 - page 29

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sguardi di sfida dei
ragazzi di Pioltello
dove è cresciuto e
ha continuato con
le tensioni degli
anni ’70: dalle
manifestazioni
ai comizi. E poi è
passato ai ritratti:
“Sono passato dal
ripendere tante
facce a un sola…”.
Nel suo ricchissimo
portfolio ne ha molti
che hanno colpito nel
segno: c’è l’anima
della persona,
come dicono gli
islamici. “No, non
sono d’accordo
con questo modo
di dire. Il ritratto è
il risultato di una
relazione che si crea
tra chi fotografa e il
soggetto nell’istante
in cui accade. E’
l’esperienza di un
incontro. Credo che
un buon ritratto sia
come una srl: due
persone insieme
per un progetto, ma
ognuna esiste per
se stessa. Quello di
Alberto Moravia è, a
questo proposito lo
scatto che immortala
“una non relazione”:
lui non voleva farsi
fotografare”. Ma
secondo me, in
quella foto c’è anche
lo scrittore schivo
degli inizi. Quello
degli Indifferenti.
Così come in
quella di Vittorio
Mezzogiorno che
sta per spiccare un
volo, c’è la natura
profonda di un attore
che ha saputo volare,
appunto, oltre certi
confini. Dal teatro
classico alla tv
all’avventura teatrale
del Mahabbarata
di Peter Brook, lo
spettacolo durato 9
ore su un’opera epica
indiana. Mica poco.
“E’ vero qui sta per
volare”, abbozza.
“Era già molto
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