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Londra 2012. La ginnasta che vola nel fucsia sui cerchi olimpici, ottenuta con la tecnica della
multiesposizione, è una delle immagini più rappresentative dello stile artistico di Massimo Lovati
modo di osservare l’azione che viene rimarcato
da Lovati in tutti i suoi interventi in occasione
di seminari, workshop o lezioni didattiche. Uno
stile che sfrutta visuali non canoniche quasi
sempre con luce naturale dove forme e colori
vanno oltre la percezione immediata.
Le tue immagini sono
costruite a tavolino o
frutto di una visione
artistica dettata dal
contesto del momento?
Talvolta sono pensate ed eseguite in millise-
condi, talvolta le realizzo in qualche minuto,
altre volte strutturo un progetto a tavolino per
una ricerca, una mostra. Ma in genere è l’e-
sperienza a dare l’input, come accadde alle
pubblica Franco Lefevre. Un segno distintivo lo
troviamo nelle famose bolle dei nuotatori, dove
il movimento si blocca miracolosamente, mo-
strandoci l’inavvertibile, dove il respiro, con-
gelato da tempi di scatto rapidissimi, diventa
una scultura. La ricerca sulla de-formazione
lo porta invece a reinterpretare creativamente
le forme e i colori del movimento. Così Massi-
mo Lovati è diventato l’artista del “dinamismo
fotografico”. Le sue opere sono realizzate con
l’esasperazione di tecniche come il panning,
lo zooming e dei lunghi tempi di esposizione
anche in presenza di azioni rapide. Le sue im-
magini tendono a rappresentare il movimento
con il mosso creativo e il risultato sono scatti
pittorici ricchi di pennellate naturali. Al suo sti-
le ha dato un nome: dynamic photograpy. Un