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L’INCONTRO
marginale che dice, spesso, cosa c’è dietro
“l’intero”. Ok ora è chiaro. Il dettaglio è nelle
sue foto di design: immote e viventi, gelide
e colorate rendono qualunque oggetto un
unico esemplare di un mondo che sta altrove.
Anche se forse sempre non lo è. Unico. Il
dettaglio però anche qui aggiunge, spiega
e ricrea. Ma c’è un segreto da svelare: cosa
c’entra l’ingenuità con la fotografia? “A me è
quella che ha portato fortuna. E ti racconto
perché: il mio primo reportage che ha avuto
successo sono stati scatti del terremoto
dell’Irpinia. Però a colori. Non so perché ho
scattato così. Mi piaceva. L’ingenuità sta in
questo: non ho pensato a tutta la storia del
reportage, ai “sacri testi” che lo volevano
allora rigorosamente in bianco e nero. Non
so dire il perché. So che sono tornato con la
chiara volontà di fare il fotografo”.
E spiega sul suo blog (tra i migliori da leggere
sulla fotografia)
.
it). “Ho scoperto un incosciente taglio
intimista… di questo me ne sono accorto già
là, mentre scattavo: il mio occhio cercava il
non eclatante e rovistava nelle zone d’ombra.
Nella quotidianità offesa”. Ma tutto è iniziato
per caso. Perchè spesso la vita funziona
così. Avevo 22 anni, ero militare di leva.
Un primo piano
dei piedi del
fuoriclasse
svedese Zlatan
Ibrahimovic.
Nell’altra pagina,
un ritratto
della scrittrice
Fernanda Pivano