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Tutti i ciak del regista
Per quanto riguarda il cinema invece?
Hai altri progetti dopo il tuo primo film
“Tutti i rumori del mare”?
Il film è stato autoprodotto, è in tutto e per tutto un film indipendente.
Sta girando i festival e ha avuto dei bei riconoscimenti. Ho capito però
che non c’è un’industria del cinema in Italia o se c’è è troppo legata
alla committenza quindi non è che ci sia qualcuno che si accorga che
magari abbiamo, o non, un nuovo regista. In Italia ci sono dei film di
qualità e dei registri bravi, pensiamo a Sorrentino oppure un Diritti,
però manca la progettualità, tra un film e l’altro passano anni e si fa
fatica a costruire una carriera stabile.
Quanto ti è servita l’esperienza
dell’autoproduzione?
Ho imparato moltissimo dal mio primo film. Me lo sono anche di-
stribuito da solo, ma mancano proprio gli schermi dove far vedere
i film. Gli schermi indipendenti sono davvero pochi. Durante l’anno
escono un sacco di film interessanti, pensiamo solo a quello che esce
da Venezia, da Cannes, da Berlino. Centinaia di film bellissimi, ma
mancano gli schermi e lo scouting.
Cosa si potrebbe fare per migliorare
la situazione e dare più spazio
ai nuovi registi?