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en espace: “E’
stato eccezionale
quello che ha
realizzato Germano
Celant per la mia
personale nel 1997
alla Triennale di
Milano: soprattutto
il pavimento
all’entrata della
mostra con le mie
Polaroid per terra”.
Non a caso Polaroid
visto che ha lavorato
spesso con Polaroid
di grande formato e
con il banco ottico
20x25. “Ho usato
per trent’anni i
banchi ottici 20 per
25 Deardorf
(americana in
legno) e Plaubell
(tedesca in metallo)
macchine a soffietto
immagine a testa
in giù, telo nero
e pellicola piana.
Tipo vecchio West
ma caricata a
Polaroid! Dopo il
passaggio al digitale
soprattutto Canon
e Hasselblad”. Un
“apparato” che ora
usa per le sue foto
d’arte: in cui tenta
imprese impossibili
(però riuscite) come
rendere la perfetta
incompiutezza del
ricordo.
Sfogliate il suo libro
Cose viste…
IL PERSONAGGIO
“Dobbiamo scambiarci idee”
Uno scatto della campagna Furla 2013