Foto-Notiziario Maggio 2013 - page 59

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Due fotogrammi di un videoclip dei
Negrita girati in 16 mm. Nell’altra
pagina, Umberto Ottaviani sul set
Via dalla provincia in cerca di creatività. “Sono andato da Volta mantva-
na a Trento all’Università di sociologia e nel 1976 fondai una radio: “Ra-
dio Mantova”. Questa esperienza è stata importante per la mia forma-
zione, perché sono un autodidatta e non ho mai fatto corsi di video o
fotografia se non mentre già lavoravo.
Amavo la radio in quanto lo ritenevo un mezzo meno controllabile della
televisione, ma alla fine degli anni ‘70 finiva l’epoca delle piccole radio,
soprattutto quelle politicizzate. Cominciai così a lavorare con un grup-
po teatrale. Iniziai a fare le mie prime riprese, realizzando degli inserti
da inserire nello spettacolo lavorando in pellicola, altra esperienza im-
portante per la mia formazione. Poi quando questa compagnia si sciol-
se cominciai a fare delle riprese per le televisioni mentre la fotografia
iniziai a firmarla dal 1992 in avanti.
Come si è evoluta la sua professione?
I mezzi di adesso sono più difficili del passato, la pellicola proprio per i
costi che la caratterizzavano richiedeva una maggior attenzione all’im-
magine e un trattamento coerente con i costi di produzione. Ora giri in
raw e poi ci pensa il montatore e, quando il budget lo permette, c’è un
colorista che sistema la cromia. Oggi, a causa dei costi elevati, il direttore
della fotografia non si occupa più di queste fasi e piano piano ha subito
trasformazioni perdendo l’aspetto più tecni-
co e creativo e indirizzandosi verso un aspetto
più organizzativo con attenzione ai costi e con
la conseguente caduta della professione così
come la si intendeva fino a qualche anno fa.
Che tipo di attrezzatura
utilizzi?
Ho cominciato in pellicola con una Bolex 16mm
poi una ST, ARRI 16, high speed, arri 3 e 35, poi
le camere a tubi, la Sony con il ccd ha preso il
monopolio del mercato broadcast, poi hd su cas-
sette poi full hd ecc...
Ala fine degli anni 90 il mercato si è diviso in due
segmenti, telecamere broadcast più cinemato-
grafiche che ricordano quelle a pellicola per er-
gonomicità e aspetto, poi le pro consumer che
sono quelle che hanno spaccato il mercato cre-
ando nuove figure; i filmaker e i montatori che,
operando da casa nella loro camera con attrez-
zatura alla portata di tutti, hanno incrementato
notevolemente la concorrenza.
Io faccio soprattutto video pubblicitari e sono vit-
tima delle mode del momento, pur avendo una
mia idea su quale attrezzatura usare in una de-
terminata situazione rispetto a un altra.
Il bello di questo lavoro è saper utilizzare i difet-
ti di queste telecamere sapendole sfruttare per
creare un’immagine unica.
Comunque di mio ho una 5d mark II, una Canon
C300 con diverse ottiche e credo che non com-
prerò più altro.
Pregi e difetti?
I pregi di questa macchina sono: un monitor
orientabile (a parte) molto utile, audio che ha
gli attacchi Canon standard che sono quelli più
usati (difetto: il monitor non ha un microfono)
e soprattutto l’ergonomicità che rispetto alla
5d è ottima. I comandi ripetuti su varie par-
ti della camera che ne fanno finalmente una
telecamera paragonabile a quella che poteva
essere una xl1 o xl2.
Il contro è un costo esorbitante, rispetto al fat-
to che la 5d con circa lo stesso segnale con un
po’ meno potenziale per via del raw ecc... costa
meno di un quinto della 300 e rispetto alla con-
correnza, a pari caratteristiche costa troppo. Un
altro difetto riguarda l’aspetto cromatico. Certi
colori sono difficili da ottenere e, se non si ha
una uniformità di illuminazione, è difficile otte-
nere degli incarnati precisi.
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