CONTAMINAZIONI
TRA FOTO E VIDEO
Ogni video è composto da una sequenza di immagini fotografiche
al secondo. Ecco quattro tecniche che consentono di ottenere
effetti particolari variando il numero di frame al secondo
di Osvaldo Esposito
Milanobody è il video di
Daniele Piras che mostra la città
di Milano senza anima viva.
Un filmato creato con la tecnica
del timelapse, che ha richiesto
due mesi di postproduzione
per cancellare ogni presenza
umana dai fotogrammi
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Stop motion_slow motion
passo uno_timelapse
Dal cinema alla televisione, dai documentari ai cortometraggi, tutto
passa attraverso un obiettivo e viene congelato in frame. Una volta si
chiamavano fotogrammi e venivano impressionati sulla pellicola.
24 frame per la televisione in formato PAL, 25 per il formato NTSC e 30
fotogrammi al secondo per la cinematografia. Sono questi i numeri che
permettono di avere una visione fluida di una sequenza di immagini e a
darci la percezione del movimento in un video. Ma singolarmente sono
sempre fotogrammi, ovvero immagini fotografiche.
Edward Muybridge, nel 1878, fotografò un cavallo in corsa utilizzan-
do 24 fotocamere, sistemate una accanto all’altra. Ancora oggi diverse
tecniche fotografiche vengono applicate alla cinematografia e Muybrid-
ge ne è stato un antesignano con i suoi esperimenti.
Il numero di frame per secondo serve a dare la giusta percezione del
movimento o del tempo che passa. Ma esistono alcune tecniche che
variando questi numeri ci consentono di ottenere effetti singolari.
IL SISTEMA DI RIPRESA DEFINITO STOP
MOTION
ad esempio è nato per dare movi-
mento agli oggetti inanimati o per montare i
cartoni animati. Si tratta del ben noto passo
uno (o
frame by frame
) che sfrutta una par-
ticolare cinepresa, azionata quando la scena
è pronta, per impressionare un fotogramma
alla volta. I film d’epoca in bianco e nero, gira-
ti con un numero di frame inferiore ai canonici
30 fps, rappresentano un esempio del passo
uno, caratterizzato proprio dai movimenti a
scatto dovuti alla mancanza di fotogrammi.
Oggi per i cartoni animati ormai le grandi pro-
duzioni cinematografiche usano la computer
graphic, mentre lo stop motion viene ancora