Foto-Notiziario Maggio 2013 - page 75

ammettere che le microcamere indossabili sono degli strumenti ec-
cezionali e permettono angolazioni davvero singolari. Le uso qualche
volta affidandole agli atleti per ottenere punti di vista suggestivi.
Come si fa a gestire le eventuali
difficoltà di messa a fuoco quando si è
dentro l’azione in acqua?
Uso la messa a fuoco manuale e aspetto che l’azione avvenga alla
distanza giusta. Nelle riprese in acqua le inquadrature migliori sono
close up. In genere monto un obiettivo 17-40 mm e imposto la messa
a fuoco su infinito.
Se devo filmare un atleta troppo distante, o se ho necessità di ripren-
dere una scena in cui c’è un’azione completa, preferisco farlo da terra
con un teleobiettivo. Per le foto uso un 500 mm f4, per le riprese video
invece un 100-400 mm.
Cosa ne pensi delle nuove fotocamere DSLR?
Sono impressionanti. Io amo la Canon 7D e la 5D. Le possiedo en-
trambe e le uso molto. La 7D è quella che mi dà maggiori soddi-
sfazioni per il video; ha una qualità incredibile. L’anno scorso ho
comprato la Red scarlet Sony che ho usato un po’ di tempo, con ot-
timi risultati per le riprese sportive, poi sono tornato alla DSLR che
secondo me offre un rapporto qualità prezzo davvero eccezionale.
Quali sono le attrezzature video che usi?
Uso un po’ di tutto. In questo momento sono particolarmente lega-
to alla gamma Sony. Uso treppiedi Manfrotto e microfoni Sienhau-
ser. Poi adopero diversi accessori come sliders, jib e tutti quegli
strumenti divertenti che aggiungono qualcosa di concreto alle ri-
prese se vengono utilizzati correttamente. Mi piace anche la ste-
ady shot. Raramente lavoro a mano libera e ogni volta che posso
uso il treppiede.
Quanto è importante vivere
alle Hawaii?
Io dico sempre che non sono un grande un
fotografo, ma ho la fortuna di vivere in un
bellissimo posto e per fare belle foto o video
devo semplicemente inquadrare e scattare.
Hai mai temuto il peggio
durante le riprese?
La mia esperienza più brutta l’ho vissuta a
Honolua Bay con onde alte quattro metri.
Sono stato spazzato via dai frangenti, ho
perso l’attrezzatura video e ho dovuto nuo-
tare per salvarmi la vita. Quando un’onda
ti travolge sembra di stare in una lavatrice:
una massa d’acqua dalla forza dirompen-
te ti spinge sul reef tagliente e se non hai
una buona apnea e braccia forti puoi anche
rimetterci la pelle. Ne sono uscito pieno di
contusioni, ma vivo!
Che cosa consigli a un
cameraman che voglia
riprendere dall’acqua?
Di prendersi tutto il tempo che occorre per
stabilire un feeling con l’acqua, capire quali
sono le proprie capacità e in caso di dubbio,
soprattutto all’inizio, di usare una macchi-
netta impermeabile che consente maggiori
possibilità di movimento rispetto a una tele-
camera professionale scafandrata.
Lo spirito libero che anima gli abitanti di queste isole al centro del Pacifico lo ritroviamo nelle
splendide sequenze d’azione tra onde giganti. La maggior parte delle riprese sono effettuate dall’acqua
con una videocamera scafandrata. In questa sequenza Robby Naish, leggenda vivente del windsurf mentre
cavalca un’onda con la sua tavola
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