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Guardare le sue foto è un po’ come perdersi
in un film o scivolare in un libro. Ti stupiscono
e ti lasciano immaginare molte storie. E a
volte fanno ridere. Sono di moda, gioielli e
arredamento gli scatti di Maria Vittoria Backhaus
che sono stati pubblicati su Vogue (nelle sue
varianti), Case e abitare, Io donna, tra gli altri.
Grandi giornali insomma. Ma l’effetto è sempre
lo stesso: stupore, spiazzamento e sorrisi. Come
è possibile farlo con le bellissime modelle un
po’ algide? Si può. Per esempio con Babbo
Natale che esce da una vasca alle spalle di una
elegantissima diafana donna mentre si trucca in
bagno (vedi foto) o con un servizio dove i gioielli
sono indossati da mani appoggiate su una tavola
alla fine di un pasto pantagruelico…in mezzo a
cibo e piatti e briciole. “A me interessa che ogni
foto sia un racconto e per ottenerlo studio un
progetto: disegno e (faccio costruire) una scena
e poi gli inserisco le modelle o gli oggetti”. E il
passato riaffiora: “Ho studiato scenografia a
Brera e poi per caso frequentando il bar Jamaica
a Milano ho iniziato a fotografare. Sono stata
fortunata: le macchine me le prestavano Alfa
Castaldi, Ugo Mulas, Mario Dondero che erano
miei amici. Ma noi allora non ci credevamo
artisti: allora la fotografia non era considerata
così. L’arte era la pittura, la scultura…. Io poi
ho iniziato perché amavo il reportage sociale
e politico: ero fissata con la politica. Durante il
Maggio francese sono partita da sola una notte
con la mia 500 e sono arrivata a Parigi la mattina
per catturare quello che stava succedendo.
Ora quell’archivio è rimasto al Movimento
studentesco…”. Ma per una donna allora fare
quel mestiere in giro per il mondo non era facile.
Quasi impossibile. Così ha lavorato per Tempo
Illustrato e poi per Epoca. E con Guido Vergani,
grande cronista da Milano in giro per l’Italia.
Facevo reportage sociali: a partire dalle grandi
fabbriche. Anche la musica di quegli anni è finita
nel suo obiettivo incaricata di scattare da Nanni
Ricordi fondatore della casa discografica. Erano
grandi foto in bianco e nero. E poi sempre al
Jamaica arriva il l’ incontro del destino: Flavio
Lucchini (padre di Amica, Vogue, L’uomo Vogue)
che la porta nel mondo della moda a fare degli
still life per Uomo Vogue. Siamo agli antipodi:
“All’inizio li snobbavo. In seguito ho capito
quanto fosse seria la disciplina dell’estetica e la
L’INCONTRO
Maria Vittoria Backhaus