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          L’INCONTRO
        
        
          A
        
        
          volte succede. Non sempre e neanche
        
        
          spesso. Che un fotografo famoso si presti
        
        
          a un’idea di un/a giovane (trentenne) fotografa
        
        
          che gli propone un lavoro in comune. Giovanni
        
        
          Gastel invece lo ha messo in pratica. Non
        
        
          a caso in Afip, che lui presiede, tra le mille
        
        
          attività, ha inventato il “Progetto giovani”
        
        
          per dare la possibilità di sperimentare nuovi
        
        
          percorsi a fotografi già esperti, ma di nuova
        
        
          generazione. L’impegno preso però con
        
        
          Debora Barnaba, che da quando ha deciso
        
        
          di essere una fotografa, dopo i suoi studi di
        
        
          arte, indaga sul corpo e sul suo significato
        
        
          di tramite con il mondo, è un’altra  storia.
        
        
          “Sono stata io a proporlo perché essendo
        
        
          un’autodidatta ho sempre lavorato da sola.
        
        
          E avevo bisogno di un confronto. Inoltre con
        
        
          Giovanni era una grande possibilità. Per la
        
        
          storia. E anche perché lui ha un occhio molto
        
        
          diverso dal mio: è bello, elegante. Troppo. Il
        
        
          mio è più ambiguo, sfumato. L’ho conosciuto
        
        
          in  Afip, ho amato il suo lavoro e sono rimasta
        
        
          colpita dalla sua disponibità. Così gli ho
        
        
          chiesto e lui ha accettato”.
        
        
          Ecco allora cosa è successo.
        
        
          
            Barnaba:
          
        
        
          “Ho portato tutto io: modella,
        
        
          truccatore, stylist, abiti. E anche delle
        
        
          sculture di Vittorio D’Ambros.
        
        
          
            Gastel:
          
        
        
          “Anche per me è stata una buona
        
        
          possibilità da cogliere. Io sono un
        
        
          autodidatta. Ho sempre lavorato sulla
        
        
          mia visione. Questa volta è stata
        
        
          interessante comprendere quella
        
        
          di un altro sguardo sullo stesso
        
        
          soggetto”.
        
        
          
            Barnaba:
          
        
        
          “Guardare gli scatti
        
        
          fatti è molto istruttivo: osservi le
        
        
          differenze e incameri stimoli”.
        
        
          
            Gastel:
          
        
        
          “La diversità tra un
        
        
          autore e un fotografo  si
        
        
          chiarisce così: se sei il primo
        
        
          Ph. Giovanni Gastel