Foto-Notiziario Novembre 2014 - page 24

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L’INCONTRO
A
volte succede. Non sempre e neanche
spesso. Che un fotografo famoso si presti
a un’idea di un/a giovane (trentenne) fotografa
che gli propone un lavoro in comune. Giovanni
Gastel invece lo ha messo in pratica. Non
a caso in Afip, che lui presiede, tra le mille
attività, ha inventato il “Progetto giovani”
per dare la possibilità di sperimentare nuovi
percorsi a fotografi già esperti, ma di nuova
generazione. L’impegno preso però con
Debora Barnaba, che da quando ha deciso
di essere una fotografa, dopo i suoi studi di
arte, indaga sul corpo e sul suo significato
di tramite con il mondo, è un’altra storia.
“Sono stata io a proporlo perché essendo
un’autodidatta ho sempre lavorato da sola.
E avevo bisogno di un confronto. Inoltre con
Giovanni era una grande possibilità. Per la
storia. E anche perché lui ha un occhio molto
diverso dal mio: è bello, elegante. Troppo. Il
mio è più ambiguo, sfumato. L’ho conosciuto
in Afip, ho amato il suo lavoro e sono rimasta
colpita dalla sua disponibità. Così gli ho
chiesto e lui ha accettato”.
Ecco allora cosa è successo.
Barnaba:
“Ho portato tutto io: modella,
truccatore, stylist, abiti. E anche delle
sculture di Vittorio D’Ambros.
Gastel:
“Anche per me è stata una buona
possibilità da cogliere. Io sono un
autodidatta. Ho sempre lavorato sulla
mia visione. Questa volta è stata
interessante comprendere quella
di un altro sguardo sullo stesso
soggetto”.
Barnaba:
“Guardare gli scatti
fatti è molto istruttivo: osservi le
differenze e incameri stimoli”.
Gastel:
“La diversità tra un
autore e un fotografo si
chiarisce così: se sei il primo
Ph. Giovanni Gastel
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