Foto-Notiziario Novembre 2014 - page 26

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L’INCONTRO
racconti di te. Visto che noi siamo unici. La
nostra diversità ci distingue dà valore alla
nostra ricerca”.
A partire da come mettere in posa la
modella
.
Gastel:
“Io costruisco una scena e dentro
infilo la modella”.
Barnaba:
“Io faccio succedere una situazione
e colgo il momento che mi interessa”.
Gastel:
“Debora è una fotografa da reportage
infatti. Siamo due nature di fotografi. Io sono
di stampo pittorico: trasformo il reale in
quadro. O anche creo una composizione che
ricorda una
piece
. Faccio anche il regista
teatrale. Porto la modella a fare quello che
voglio. Nella mia ricerca di perfezione”.
Barnaba:
“Giocare con gli elementi umani
è uno dei miei ambiti di ricerca. In realtà
parto da un pensiero: il corpo è il nostro
modo di comunicare con l’ambiente. Il corpo
è l’
’oggetto centrale’
, nella nostra vita. Il
tramite tra noi e l’esterno. Non si considera
che per questo è importantissimo, perché
quello che succede sul corpo esterno
influisce in modo centrale su quello che ci
succede interiormente. Spesso invece viene
sottovalutato”.
Perché ci sono quelle sculture?
Barnaba
: “Gli oggetti sono stati un elemento
utile sul quale azzardare prove e confronti.
Inoltre il metallo offre una buona opportunità
per giocare con la luce”.
E’ stato anche un grimaldello che ha svelato
un pezzo (segreto) della personalità di
entrambi. Legata al loro stile di fotografare.
Le donne di Debora Barnaba si nascondono
e si appoggiano alle sculture. Quelle di
Giovanni Gastel ci giocano e le sfidano. Con
spavalderia.
Ph. Giovanni Gastel
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