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La sua particolarità sta nel riprendere i surfi-
sti mentre si trovano sott’acqua, anzi, sotto una
montagna di schiuma. Lo fa con la sua reflex
chiusa in una custodia morbida, in silicone, op-
pure con la GoPro.
Quando hai iniziato a fotogra-
fare?
Nel 2007, durante gli anni del liceo, ma non pen-
savo affatto che sarebbe diventata la mia pro-
fessione. Praticavo il surf per divertimento e il
nuoto a livello agonistico. Un giorno un amico
mi ha dato una macchina fotografica subacquea
chiedendomi di scattare qualche foto mentre
nuotavo. Mi è piaciuta subito questa interazione
con i soggetti nell’elemento acqua, così ho co-
minciato a esplorarlo a modo mio.
In realtà ho studiato produzione cinematografi-
ca presso la Chapman University in California,
ma quando le giornate promettevano belle onde
da surfare non seguivo mai le lezioni, preferivo
andare al mare.
Il tuo stile è davvero singo-
lare, ma ci vuole molta deter-
minazione per affrontare onde
così grosse?
Fotografo quasi esclusivamente in acqua. Il con-
tatto con la natura mi permette di catturare la
spontaneità dei gesti, di quei corpi sinuosi che
seguono la fluidità delle onde. Si tratta di atti-
mi imperdibili e irripetibili: l’acqua si muove
costantemente e una foto non potrà mai essere
uguale a un’altra. Ovviamente ci vuole molto co-
raggio oltre a una buona preparazione atletica.
Alle Fiji mi sono ritrovata a nuotare e fotografare
in mezzo a onde enormi: ero carica di adrenali-
na, con l’entusiasmo alle stelle!
Qual è il posto più bello in
cui sei stata per un servizio
fotografico?
In Nuova Zelanda per Alison’s Adventures. Ero
impegnata nelle riprese per una serie di docu-
mentari che vedono protagonista Alison Teal,
surfista green alla scoperta dei luoghi naturali
più belli del mondo. C’era un’incredibile fattoria
con tanti animali e immensi spazi attraversati
da un fiume. Abbiamo percorso enormi vallate
contornate da montagne abbracciate dalle nu-
vole al sorgere del sole.
È stato incredibile.
Quanto conta
la postpro-
duzione nelle
tue immagini?
Pochissimo.
Scatto
sempre in RAW e ap-
plico qualche corre-
zione con Lightroom.
Raramente uso Pho-
toshop per modificare
una fotografia.
Qual è la tua
attrezzatura
ideale?
La mia macchina ide-
ale è la MkIII 5d. Se
dovessi scegliere un
obiettivo preferisco il
mio Nikkor 50 f 1.2.
In acqua di solito uso
la Canon 7D, con un
15mm f 2.8 nella custodia in silicone Outex;
è molto comoda perché è possibile utilizzar-
la con diversi obiettivi. Talvolta uso anche le
nuove GoPro.
Che obiettivi usi quando foto-
grafi tra le onde?
Ovviamente bisogna fare una scelta decisiva
prima di entrare in acqua, sarebbe inopportuno
tornare a riva per cambiare l’ottica. Scatto prin-
cipalmente con grandangolari spinti o fisheye,
rigorosamente in manuale, regolando prima la
messa a fuoco, il diaframma e la velocità dello
scatto. Per me ogni sessione fotografica rappre-
senta una nuova avventura: non sai mai a cosa
vai incontro.
NELLA BORSA
PROFESSIONALE
DI SARAH LEE
• Canon 5D MKIII
• Canon 7D
• Canon 15 f/2.8 fisheye
• Canon 16-35 f/2.8 L
• Canon 50 f/1.4
• Nikkor 50 f/1.2
• Canon 24-105 f/4 L
• Canon 70-200 f/4 L
• Canon 2x Tele Extender
• GoPro Hero 4 Silver Edition
• Custodia subacquea Dale
Kobetich 7D e Dale Kobetich 5D
MKIII
• Custodia morbida Outex
Accessori
• Canon 580 EXII
• Gorilla Pod
• Reflector
• Pelican Cases
• ThinkTank StreetWalker
HardDrive Bag