Foto-Notiziario Maggio 2015 - page 48

34
bimbo, negli occhi di una donna, nelle rughe
di un anziano. Molto più spesso nell’apparen-
te immobilità di un orizzonte. In quei momenti
non riesco a rinunciare al desiderio di impos-
sessarmi di quell’attimo. Farlo mio, per sem-
pre. “Congelandolo” in un’immagine. Ruban-
dolo al tempo. Perché la memoria e i ricordi
sono troppo spesso bugie. Nella fotografia ho
trovato lo strumento e il mezzo per rendere re-
ali le mie “visioni” del mondo e di frammenti
di vita che solo la fotografia riesce a rendere
immobili ed eterni.
Con che tipo di attrezzatura
fotografica parti per le tue
esplorazioni?
Come racconto nel mio ultimo libro, sono
“nato”, fotograficamente, con una Nikon in
mano. Era il 1975. Posso dire che quelle mac-
chine sono costruite sulle mie mani, o vice-
versa... nel tempo, ho messo a punto il mio
“corredo”, prima con le FM e le F100, poi con le
digitali, ma la sostanza non cambia. Mi muovo
quasi sempre in ambienti “estremi” come con-
dizioni - freddo, caldo, umido, sabbia, acqua,
neve, lunghi spostamenti su ogni tipo di mezzo,
etc - pertanto devo avere dalle mie macchine
la massima garanzia di affidabilità. Per i mo-
tivi citati, il concetto di “ottica intercambiabile”
per me non esiste, nè quello di “ammiraglia”.
Io ho bisogno di macchine non troppo pesanti
come invece sono i top di gamma professionali,
e soprattutto, una volta che ho messo l’obiet-
tivo, non verrà mai tolto se non per pulizie pe-
riodiche in ambienti “puliti” e privi di polvere.
Il mio setup attuale è composto da tre corpi
macchina e tre obiettivi: D800 con 12/24 f2.8;
D810 con 24/70 f2.8; D700 con 70/200 f4. Anche
in quest’ultimo caso, la scelta di usare il teleo-
biettivo diaframma 4 invece del 2.8 è motivato
dal peso, quasi metà rispetto al “fratello mag-
giore” con apertura di due spot più luminosa...
quando devi portarteli per giorni sulla schiena,
ti assicuro che la differenza si sente! Gli abbi-
namenti, inoltre sono fatti in base alle singole
caratteristiche di ogni corpo e relativo obiettivo
(incisione, profondità e sfumature colore, etc).
Per reportages non troppo impegnativi, dove
posso portare qualche chilo in più, o con argo-
mento naturalistico, completa il mio corredo
il magnifico 150/600 di Tamron (unico, piccolo
tradimento al brand Nikon), che spesso utilizzo
montato su un corpo Nikon 1V3; lascio ai “ma-
tematici” il calcolo dell’ingrandimento, comun-
que mostruoso, che mi permette di fotografare
una libellula a 50 metri! A proposito della “pic-
cola” Nikon 1V3, con il suo obiettivo 10/100 è la
mia macchina preferita e spesso molto più del
4° corpo; per lavori veloci o dove non è richie-
sta una qualità di ingrandimento stampa da un
metro in fine art, mi trovo a lavorare quasi solo
con quella. Stessa cosa per i videoclip,in cui ri-
esce a raggiungere una qualità eccellente con
altrettanta facilità di uso.
Con me, nello zaino (mai usato borse a tracol-
la, ecco perchè ho ancora la schiena “sana”) c’è
sempre il cavalletto Benro A1692TBO, estrema-
mente compatto e altrettanto performante e
stabile, con la sua altezza di oltre 160 centimetri
in grado di sopportare senza vibrazioni anche un
teleobiettivo importante come il 150/600.
Le maggiori difficoltà che hai
incontrato?
In oltre trent’anni di attività, ho “collezionato” un
centinaio tra esplorazioni e viaggi estremi nei
La copertina
dell’ultima
“fatica” di Michele
Dalla Palma, un
lavoro che ingloba
trent’anni di
esperienze “on the
road”.
1...,38,39,40,41,42,43,44,45,46,47 49,50,51,52,53,54,55,56,57,58,...86
Powered by FlippingBook