A
pprodato alla quinta edizione
(2012), il
Sony World Photography
Award
conferma la propria statu-
ra di straordinario e avvincente
concorso fotografico. Suddiviso
in tredici categorie professionali,
ognuna con proprio vincitore, tra i quali verrà indicato
anche l’autore dell’anno, premiato con l’
Iris d’Or
, com-
prende anche una sezione non professionale, con dieci
vincitori di categoria, tra i quali è poi indicato, anche
qui, il vincitore assoluto. A ciò si aggiungono un pre-
mio riservato alle scuole di fotografia, un altro per il
video e, dalla scorsa edizione 2011, un premio per l’edi-
toria fotografica. Da cui, per diretta conseguenza, ne
scaturisce una fantastica promozione della fotografia,
della sua curiosità e creatività senza alcuna soluzione
di continuità.
In attesa della serata finale del prossimo ventisei
aprile, a Londra, quando verranno indicati i vincitori
di categoria e il vincitore assoluto dei prestigiosi e
ambìti
Sony World Photography Award 2012,
bisogna
sottolineare il valore, il peso e lo spessore della sede
espositiva di Londra, raggiunta lo scorso anno, dopo
che i primi tre appuntamenti si svolsero a Cannes, in
Costa Azzurra. A Londra, le fotografie finaliste e vinci-
trici verranno allestite in mostra, fino a fine maggio,
in una sede prestigiosa e autorevole (l’anno scorso fu
alla Somerset House), prima del tour internazionale,
che programma appuntamenti in ogni continente
(
.
A conti fatti, per quanto la sede originaria di Cannes,
dove si sono svolte le prime tre edizioni del
SWPA
, dalla
prima del 2008, sia da considerare in certamisura auto-
revole, la Costa Azzurra rivela tutti i propri limiti ogget-
tivi, se e quando intendiamo soprattutto la promozio-
ne della Fotografia, nel proprio complesso.
Le considerazioni sono pertinenti, le conclusioni subito
riferite. Nel momento nel quale si afferma come auto-
revole concorso fotografico internazionale, avvalorato
dalla convocazione di giurie più che qualificate e defi-
nito da una alta qualità di immagini (con i soliti distin-
guo individuali sui vincitori, che si potranno esprimere
a giochi fatti: ma conta niente), il
Sony World Photo-
graphy Award
non si esaurisce in se stesso, ma si offre
e propone come fantastica occasione e opportunità
di promozione in toto della Fotografia tutta. Ciò a dire
che, scandito nelle sue tre componenti fondamentali
-professionale, non professionale e studenti-, di fatto,
il
SWPA
rivela e proietta al pubblico una autentica pas-
sione per la fotografia, sottolinea curiosità e creatività
della fotografia, dà fiato all’espressione più autentica di
sensazioni ed emozioni.
Da cui, eccoci, l’incantevole palcoscenico di Londra si
orienta verso un pubblico di maggiore consapevolez-
za, rispetto a quello che frequenta la primavera in Ri-
viera: un pubblico, esprimiamolo a chiare lettere, che è
anche consumatore e che fa tesoro delle sollecitazioni
che raccoglie e lo entusiasmano, appassionandolo in
dimensioni e visioni fotografiche di profilo alto, toccate
con mano. Insomma, come ha già consistentemente
fatto l’edizione scorsa 2011, l’imminente mostra dei
finalisti e vincitori del
Sony World Photography Award
2012
ha modo e maniera di innescare quel processo
imitativo che sta alla base sostanziosa del commercio
fotografico nel proprio complesso.
Ovviamente, i risultati finali dei concorsi fotografici di-
pendono in largamisura dalla composizione della giuria
selezionatrice, che sentenzia in relazione alle proprie
opinioni, maturate sulle rispettive esperienze individua-
li, e questo è accaduto negli anni scorsi, e accadrà an-
cora per l’odierno SonyWorld Photography Award 2012.
Così che, registriamolo subito, le iscrizioni in categoria
da parte degli autori e i giudizi conseguenti espressi dai
giurati sono sempre e comunque al passo con i tempi
attuali, durante i quali non esistono più linee nette di
demarcazione, che distinguono tra loro le fotografie, ma
tutto il linguaggio odierno della fotografia (soprattutto
professionale) è un divenire continuo, con infiltrazioni
evidenti e deviazioni di percorso consistenti.
Certamente, non ci stiamo smarrendo nel paese delle
meraviglie nel quale si perde l’Alice di Lewis Carroll,
dove apparenza e realtà si fondono in uno, ma stiamo
vivendo una fotografia che si esprime per algoritmi
diversi dalle certezze assolute del passato, soprattutto
remoto, durante il quale ogni genere non interferiva,
né influiva sugli altri. Oggigiorno, il linguaggio fotogra-
fico scorre anche trasversalmente, fino a poter anno-
tare che non tutto è esattamente ciò che sembra nella
propria
raffigurazione
; da cui, al solito, è giocoforza
considerare soprattutto la
rappresentazione
fotografi-
ca, ovverosia l’interpretazione degli autori.
Da cui, oggi -più di quanto sia accaduto ieri- è sempre
più legittimo e plausibile approdare a un effettivo ri-
conoscimento di una fotografia che non vale solo per
sé, e le proprie intenzioni e/o necessità di partenza,
ma per qualcosa di altro, che ciascuno trova prima di
tutto in se stesso.
Come già annotato e rilevato, al giorno d’oggi, il
Sony
World Photography Award
è un concorso fotografico di
livello straordinariamente alto, certificato dalle giurie
convocate per l’occasione e da tanto altro ancora, che
conferma l’impegno di Sony nel mondo della fotogra-
fia consapevole (non solo fotoricordo: argomento per
se stesso affascinante, ma estraneo all’azione fotografi-
ca riferita al proprio linguaggio espressivo), nel quale la
casa giapponese è entrata all’indomani dell’acquisizio-
ne delle linee produttive Konica-Minolta, con la propria
famiglia di reflex α/Alpha e dove ha espresso proprie
interpretazioni esclusive: dalla genìa delle mirrorless
Nex alla recente Transulcent Mirror Technology. Di più:
considerati mille e mille fattori, è il più autorevole tra
i concorsi non mirati, non specialistici, non indirizzati.
Verso la finale del Sony
World Photography Award 2012
di Maurizio Rebuzzini
Award
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33
Sì, il più autorevole e qualificato concorso fotografico
internazionale, capace di rivolgere il proprio sguardo
a tutto tondo.
Lo scorso anno, al
SWPA2011
arrivarono centocinquemi-
la autori, provenienti da centosessantadue paesi, che si-
gnificano un contatto stimato con circa settanta milioni
di appassionati di fotografia di tutto il mondo!
Già da sole, queste cifre sarebbero impressionati, al-
meno quanto alto è lo standard dei finalisti arrivati alla
selezione finale di quest’anno, in attesa di proclamare i
vincitori di ogni categoria prevista e il vincitore assoluto,
Irisd’Or2012
. Ma il conforto dei numeri, che sicuramente
compensa l’investimento economico Sony, non è il solo
valore della manifestazione, che -ribadiamolo ancora-
non si impone nel panorama internazionale solo per la
quantità, ma soprattutto per la qualità delle immagini: e
ragioniamo alla luce dei finalisti, che verranno raccolti in
un catalogo ben confezionato e riuniti nella avvincente
e affascinante mostra allestita a Londra.
A questo punto, la segnalazione -doverosa e con orgo-
glio- degli italiani approdati alla finale.
Anzitutto, la sezione professionale: Fabio Bucciarelli e
Pietro Masturzo (shortlist), nella categoria professio-
nale
Photojournalism & Documentary / Current Affairs
;
Alessandro Grassani (finalista) e Francesco Giusti
(shortlist), nella categoria
Photojournalism & Docu-
mentary / Contemporary Issues
; Francesca Oggiano
(shortlist), nella categoria
Photojournalism & Docu-
mentary / People
; Alvaro Deprit (shortlist), nella cate-
goria Photojournalism & Documentary / Sport; Mattia
Vacca (finalista), Alvaro Deprit e Davide Monteleone
(shortlist), nella categoria
Photojournalism & Docu-
mentary / Arts and Culture
; Daniele Testa (shortlist),
nella categoria
Commercial / Campaign
; Giancarlo
Ceraudo e Gianluca Pulcini (shortlist), nella categoria
Commercial / Travel
; Susi Belianska, Filippo Del Vita e
Alice Pavesi (shortlist), nella categoria
Commercial /
Fashion
; Riccardo Budini (shortlist), nella categoria
Fine Art / Architecture
; Paolo Marchetti (finalista) e
Lavinia Parlamenti (shortlist), nella categoria
Fine Art
/ Portraiture
; Carlo D’Orta e Giuseppe Parisi (shortlist),
nella categoria
Fine Art / Conceptual
.
Quindi, la sezione
Open
, di fotografia non professiona-
le: Filippo Di Rosa, Fabrizio Intonti e Fulvio Pellegrini
(Architecture)
; Antonio Iubatti e Samanta Sollima
(Arts
and Culture)
; Edoardo Brotto
(Low Light)
; Giovanni Fre-
scura
(Nature and Wildlife)
; Fulvio Pellegrini
(People)
;
Alessandro Falco
(Split Second)
. E poi, ancora Carolina
Paltrinieri, tra i giovani.
Fotografia di Mattia Vacca, Italy
Fotografia di Alessandro Grassani, Italy
Fotografia di Alessandro Grassani, Italy
Fotografia di Mattia Vacca, Italy
Fotografia di Paolo Marchetti, Italy
Fotografia di Paolo Marchetti, Italy
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