 
          58
        
        
          APPUNTI
        
        
          mostre
        
        
          Alfabeto
        
        
          della città
        
        
          metropolitana
        
        
          
            Fondazione Stelline,
          
        
        
          
            Milano
          
        
        
          
            fino al 6 gennaio
          
        
        
          La città metropolita-
        
        
          na è in mostra alla
        
        
          Fondazione Stelline.
        
        
          Un percorso multidisci-
        
        
          plinare traccia l’identità
        
        
          di quella che sarà un
        
        
          nuovo soggetto ammi-
        
        
          nistrativo, economico e
        
        
          politico. L’Associazione
        
        
          Amici delle Stelline
        
        
          che ha progettato e
        
        
          prodotto l’appuntamen-
        
        
          to espositivo offre al
        
        
          visitatore l’occasione di
        
        
          cogliere, grazie anche
        
        
          alla partecipazione dei
        
        
          molti fotografi coinvolti,
        
        
          i caratteri e le specifi-
        
        
          cità di un territorio che
        
        
          comprende 134 città e
        
        
          ospita oltre tre milioni
        
        
          di abitanti.
        
        
          Elegia di minimi
        
        
          
            fino al 14 novembre
          
        
        
          
            RBContemporary,
          
        
        
          
            Milano
          
        
        
          Un bianco e nero d’altri
        
        
          tempi. RBContempo-
        
        
          rary, in Foro Bonaparte
        
        
          46, ospita dal 17 ottobre
        
        
          al 14 novembre la
        
        
          prima personale di
        
        
          Sergio Scabar. L’autore
        
        
          goriziano propone una
        
        
          fotografia di still life che
        
        
          sa di lavoro artistico e
        
        
          artigianale; le stam-
        
        
          pe in bianco e nero
        
        
          offrono allo sguardo un
        
        
          tempo sospeso, quasi
        
        
          onirico. È un’immagine
        
        
          capace di evidenziare,
        
        
          attraverso il disegno
        
        
          compositivo e i ricchi
        
        
          riferimenti culturali,
        
        
          una cifra stilistica origi-
        
        
          nale. Dentro la cornice
        
        
          appaiono degli oggetti
        
        
          d’uso quotidiano, dei
        
        
          semplici tratti di una
        
        
          realtà umile e popolare.
        
        
          La misurata luce dona
        
        
          al tutto una condizione
        
        
          di magia e di sospen-
        
        
          sione. Il compito è di
        
        
          scorgere oltre il buio,
        
        
          con la dovuta lentezza,
        
        
          tipica di quando ci si
        
        
          avvicina a una dimen-
        
        
          sione intima e privata,
        
        
          l’elegia dei minimi,
        
        
          degli elementi comuni
        
        
          nobilitati nel mondo
        
        
          dell’opera d’arte.
        
        
          Ethiopia
        
        
          
            La Casa delle culture
          
        
        
          
            del mondo, Milano
          
        
        
          
            fino al 6 novembre
          
        
        
          Coralie Maneri pre-
        
        
          senta alla Casa delle
        
        
          culture del mondo il
        
        
          suo progetto di
        
        
          reportage in Ethiopia.
        
        
          Ventisette fotografie
        
        
          divengono sintesi di sei
        
        
          anni trascorsi in quello
        
        
          che è considerato il più
        
        
          antico Stato africa-
        
        
          no, documentando i
        
        
          progetti di cooperazio-
        
        
          ne internazionale e la
        
        
          costruzione di scuole,
        
        
          carceri e ospedali. Le
        
        
          immagini rivelano la
        
        
          vita di un popolo allo
        
        
          stesso tempo fragile e
        
        
          forte, ricco di spiri-
        
        
          tualità e di solidarietà,
        
        
          fiero e segnato dalla
        
        
          povertà, dalla siccità e
        
        
          da condizioni sani-
        
        
          tarie inadeguate. Le
        
        
          immagini compongono
        
        
          il libro “Ethiopia”, il cui
        
        
          ricavato delle vendite
        
        
          sarà devoluto per la re-
        
        
          alizzazione di un pozzo
        
        
          di acqua potabile nella
        
        
          regione settentrionale
        
        
          del Tigray.
        
        
          In Between
        
        
          
            Metronom, Modena
          
        
        
          
            fino al 20 dicembre
          
        
        
          Anticipa la seconda
        
        
          edizione di Generazio-
        
        
          ne Critica la mostra
        
        
          collettiva In Between,
        
        
          che raccoglie i lavori di
        
        
          artisti italiani e interna-
        
        
          zionali che sono ormai
        
        
          parte integrante della
        
        
          collezione di Metro-
        
        
          nom. Filo conduttore
        
        
          dell’allestimento è una
        
        
          riflessione sul gesto,
        
        
          intervento umano
        
        
          volontario e veicolo di
        
        
          comunicazione che
        
        
          sfugge al linguaggio
        
        
          verbale, ma ugualmen-
        
        
          te carico di significato.
        
        
          Rappresentata dagli
        
        
          artisti impegnati nelle
        
        
          ricerche più diverse, la
        
        
          gestualità è un elemen-
        
        
          to imprescindibilmente
        
        
          legato alla presenza
        
        
          umana e al corpo, al
        
        
          compimento di un
        
        
          atto o, al contrario,
        
        
          all’assoluta mancanza
        
        
          di movimento.
        
        
          Infinity
        
        
          
            Galleria Forma, Milano
          
        
        
          
            fino al 28 novembre
          
        
        
          La nuova sede di For-
        
        
          ma Galleria in via Asca-
        
        
          nio Sforza 29 ospita la
        
        
          personale del newyor-
        
        
          kese Bill Armstrong.
        
        
          L’autore realizza le
        
        
          opere impostando il
        
        
          fuoco della fotocamera
        
        
          sull’infinito; l’immagine
        
        
          così prodotta risulta vo-
        
        
          lutamente sfuocata, dai
        
        
          contorni confusi, che
        
        
          sembra danzare e non
        
        
          appartenere al mondo
        
        
          reale. I soggetti sono
        
        
          diversi, dai panorami
        
        
          alle figure rinascimen-
        
        
          tali; le forme originarie
        
        
          si trasformano per
        
        
          divenire creazioni
        
        
          di puro colore e per
        
        
          condurre l’osservatore
        
        
          a una riflessione sul
        
        
          rapporto tra immagine
        
        
          e memoria.
        
        
          Celebrity
        
        
          Portraits,
        
        
          Nickolas Muray
        
        
          
            Palazzo Ducale,
          
        
        
          
            Genova
          
        
        
          
            fino all’8 febbraio
          
        
        
          In un giorno imprecisa-
        
        
          to dell’agosto del 1913,
        
        
          un giovane ungherese
        
        
          di nome Niklas Murai
        
        
          giunge sul molo di
        
        
          Ellis Island (New York),
        
        
          armato di un piccolo
        
        
          vocabolario inglese,
        
        
          venticinque dollari e la
        
        
          ferma convinzione che
        
        
          la sua opera è destinata
        
        
          a lasciare un segno
        
        
          memorabile nella
        
        
          storia della fotografia.
        
        
          In effetti, da quella
        
        
          lontana estate all’ anno
        
        
          della sua morte (1965),
        
        
          Niklas Murai - dive-
        
        
          nuto presto Nickolas
        
        
          Muray - è stato capace
        
        
          di immortalare tutto
        
        
          e tutti, dal presidente
        
        
          degli Stati Uniti all’ul-
        
        
          tima marca di zuppa
        
        
          di piselli passando per
        
        
          Marylin Monroe, Charlie
        
        
          Chaplin, Greta Garbo
        
        
          ed anche Elizabeth
        
        
          Taylor, Carol Lombard,
        
        
          Marlene Dietrich, Mar-
        
        
          tha Graham e Claude
        
        
          Monet. Questa Mostra
        
        
          monografica, curata
        
        
          da Salomon Grimberg,
        
        
          presenta per la prima
        
        
          volta in Italia, una am-
        
        
          pia selezione della sua
        
        
          opera, esponendo oltre
        
        
          200 dei suoi scatti più
        
        
          famosi.
        
        
          KLEIN
        
        
          +BROOKLYN
        
        
          +KLEIN
        
        
          
            Leica Galerie Milano
          
        
        
          
            fino al 29 novembre
          
        
        
          La raccolta si propone il
        
        
          compito di riassumere
        
        
          le molte facce, i diversi
        
        
          stili, il variegato percor-
        
        
          so umano e professio-
        
        
          nale di uno dei maestri
        
        
          del Novecento. Il cuore
        
        
          della mostra è costituito
        
        
          da una selezione tratta
        
        
          dal progetto più recente
        
        
          di Klein: sessanta
        
        
          anni dopo il suo Life is
        
        
          Good and Good for You
        
        
          in New York, Klein è
        
        
          a cura di Edoardo Sansonne
        
        
          mostre, concorsi e workshop