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          N
        
        
          ickolas Muray è un manierista. Fu uno dei primi fotografi a buttarsi
        
        
          sulla fotografia a colore e sembra che invece della macchina
        
        
          fotografica impugni un pennello, pronto a dipingere il giudizio universale.
        
        
          Le sue fotografie sono pittura su pellicola e regalano la sensazione calda
        
        
          di un ritorno al passato, fra i grandi personaggi, le dive e gli scrittori di
        
        
          un’epoca. E c’è anche Frida Kahlo naturalmente.
        
        
          Muray nasce in Ungheria nel 1893 in una comunità ebraica, ma infastidito
        
        
          dall’antisemitismo che iniziava ad aleggiare nell’aria decide di partire
        
        
          per l’America, armato di venticinque dollari e un dizionario di esperanto.
        
        
          Era un ribelle e un seduttore ma soprattutto aveva la voglia di diventare
        
        
          qualcuno. Trova lavoro in una stamperia a colori di Brooklyn, ma appena
        
        
          possibile si butta e apre uno studio di ritratti al Greenwich Village.
        
        
          Passa solo un anno che il suo stile viene adocchiato da Harper’s Bazaar
        
        
          che gli commissiona un sevizio a Florence
        
        
          Reed che recitava in un musical a Broadway.
        
        
          Il suo stile in puro “soft focus” diventa un
        
        
          marchio di fabbrica, e in quello studio dove
        
        
          prima teneva le luci spente per risparmiare
        
        
          centesimi, ora organizza feste con ospiti del
        
        
          calibro di Langston Hughes, Eugene O’Neill,
        
        
          Martha Graham e Jean Cocteau, facendosi
        
        
          allegramente beffa del proibizionismo.
        
        
          Nel 1931 raggiunge un record: la prima foto
        
        
          a colori a essere pubblicata su un giornale
        
        
          a elevata tiratura, si tratta di una pubblicità
        
        
          sul “Ladies’ Home Journal”. Dopo questa
        
        
          Douglas Fairbanks Jr. e Joan Crawford, 1929
        
        
          Stampa in gelatina d’argento, cm 27 x 34.4
        
        
          George Eastman House
        
        
          New York, USA