Foto-Notiziario Marzo 2014 - page 34

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Non amo usare i flash, lo faccio il meno possibile e nel caso cerco di usarli
off-camera per dare tridimensionalità allo scatto. Ho usato Leica in pas-
sato e ora, da due anni, sono diventato un fervente sostenitore nonché
utilizzatore di Fujifilm.
Recentemente sei diventato “ambasciatore”
della Fuji, come ci sei arrivato?
Ci sono arrivato per il solito “problema”: la passione smodata per la foto-
grafia. Cercavo una macchina piccola ma potente, da tenere sempre con
me, in grado di lavorare ad ISO alti senza il rumore che affliggeva le
compatte di punta Nikon e Canon, inutilizzabili oltre 400 ISO. Un collega
mi spinse a provare la Fuji X100 dicendomi che lo aveva fatto riinnamo-
rare della fotografia. Diaframmi regolabili dall’obiettivo, sensore fanta-
stico sugli incarnati, ottica luminosa e incisa e look che la faceva passare
inosservata. Un gioiello. Da allora una Fuji è sempre nella mia borsa,
nella mia vita privata e ai matrimoni. Con una Fuji sono stato a Chernobyl
sotto la pioggia e in Burkina Faso con la polvere e 40 gradi, senza alcun
problema. Il rapporto con Fujifilm Italia è molto buono: sono attenti e
reattivi. Stiamo pensando con loro a dei corsi per sfruttare al 100% que-
ste macchine davvero potenti. Sono entusiasta di Fuji, mi rendo conto di
comportarmi come Guy Kawasaki per Apple, con la sola differenza che
io non sono sul libro paga di Fuji...
Quali sono i pro e i contro rispetto ad una
normale reflex?
Ho avuto la X100 a ottica fissa, poi le ho affiancato una X-Pro 1, una X-E1
e più recentemente l’ottima X-E2 e la nuovissima X-T1. Come pro, di cer-
to la qualità dei sensori X-Trans e le dimensioni compatte. Inoltre alcune
ottiche Fuji sono di livello davvero elevatissimo, il 14, il 35 ed il 60mm
sono incise come poche altre e lo zoom “da kit” 18-55mm ha una qualità
davvero inaspettata. Altro pro importante, per
me che viaggio spesso all’estero in paesi “diffi-
cili”, è che passano per macchine analogiche,
nessuno ci fa caso. Per la street photography
questo è un vantaggio impagabile. Per contro,
le prime erano piuttosto lente sull’autofocus,
cosa che è invece stata ampiamente migliora-
ta su X-E2 e soprattutto sulla X-T1 che é un
fulmine. A Fuji manca ancora, per un utilizzo
professionale spinto, un sistema di flash TTL.
Visto che sono svegli, però, mi aspetto che
ascoltino le richieste e ci diano un buon siste-
ma, magari triggerabile via radio. Un ultimo
punto a favore è il supporto che danno, an-
che dopo anni, ai modelli precedenti. Recen-
temente è stato rilasciato un aggiornamento
firmware che ha reso la X100, modello di tre
anni fa, estremamente veloce e con funzioni
che si trovano negli ultimi modelli.
Hai appena realizzato il
primo matrimonio al mondo con
la nuova Fuji XT 1, come ti
sei trovato?
Inaspettatamente molto bene, e lo dico perché
ho ricevuto la macchina, una preproduzione,
solo il giorno prima. Di solito ci vuole tempo per
sentire proprio un modello. Invece la X-T1 con il
battery grip opzionale è davvero una delle mac-
chine più ergonomiche che abbia mai provato.
Tutto è nella posizione in cui te lo aspetti. La
macchina è molto reattiva e l’autofocus veloce e
senza tentennamenti. Sul mio blog
c’è un resoconto com-
pleto di quella giornata.
Cosa consigli a chi pratica o
si avvicina alla fotografia
di matrimonio?
Ai colleghi posso solo consigliare di confrontarsi
con chi ne sa di più e con chi lavora diversamen-
te. Consiglio loro di comprare una lente nuova
in meno ma di andare al SWPP di Londra o al
WPPI di Las Vegas e seguire le classi che ten-
gono i colleghi stranieri. Non tutto può piacere,
ma si impara sempre qualcosa. E poi consiglio
di presentare e stampare bene i propri lavori.
Per questo io damolti anni stampo con AlbumE-
poca, che si occupa anche di formare e far cre-
scere i matrimonialisti organizzando workshop
molto stimolanti con fotografi del calibro di Fla-
vio Bandiera, David Beckstead o Sam Sciarrino.
A chi “si avvicina” a questo mondo consiglio di
essere corretto, ovvero non lavorare per qual-
che centinaia di euro ma cercare il proprio sti-
le. Consiglio inoltre di aprire una partita iva e di
iscriversi a TauVisual e di sfruttare il buon Ro-
berto Tomesani che è sempre molto disponibile
ad aiutare i nuovi colleghi. Buona fortuna!
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