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          di Monica Papagna
        
        
          UN ARTISTA SU INSTAGRAM
        
        
          Il fotografo Giacomo Por ha un profilo sul social network
        
        
          che considera un moderno mezzo molto divertente.
        
        
          Sulla rete ha scelto il nome di Saturnino Farandola
        
        
          U
        
        
          n artista che non ha bisogno di presentazioni, vincitore del premio
        
        
          Miglior fotografo italiano per il 2013 di Getty Image. Lo abbiamo in-
        
        
          tervistato perché abbiamo scoperto che ha un profilo Instagram.
        
        
          Stupisce un po’ che un artista come te abbia
        
        
          un profilo Instagram. Come mai ha deciso di
        
        
          essere anche su questo social?
        
        
          Instagram è un giochino molto divertente. Mi piace condividere quello
        
        
          che faccio e che nasce anche in un mondo non digitale. In realtà molti
        
        
          fotografi importanti ormai sono su Instagram. Nel giro di due o tre anni
        
        
          questa piattaforma è cambiata, prima si parlava di fotografia, ora è una
        
        
          rete sociale che finge di parlare di fotografia. Questo per una ragione
        
        
          precisa: i numeri. C’è una platea di persone sempre più vasta. Quando
        
        
          assisto a delle presentazioni i fotografi e gli appassionati vengono pre-
        
        
          sentati con i numeri che hanno, “questo fotografo ha tot-mila follower”,
        
        
          come se ciò procurasse una dimensione di valore.
        
        
          Le foto che pubblichi su Instagram non sono
        
        
          ovviamente scattate con il telefono, come mai
        
        
          hai fatto questa scelta?
        
        
          Spesso su Instagram leggo che alcuni utenti scrivono “bella, ma è sta-
        
        
          ta fatta con la reflex”. E allora? Ci sono foto-
        
        
          grafi che vanno dicendo che la fotografia con
        
        
          il telefono è stata una rivoluzione, ma di qua-
        
        
          le rivoluzione parliamo? Quando glielo chiedi
        
        
          non te lo sanno spiegare. Non c’è bisogno di
        
        
          evocare rivoluzioni o abusare di concetti, non
        
        
          è una rivoluzione, al massimo è solo un’evo-
        
        
          luzione tecnologica. Quello che c’è nel mio
        
        
          profilo Instagram è tutto stampato su carta, io
        
        
          sono un grande amante della carta, ma questo
        
        
          non deve essere un limite. Cinquant’anni fa c’è
        
        
          stata la prima massificazione della fotografia,
        
        
          avvenuta con l’introduzione delle prime Insta-
        
        
          matic e delle prime Kodak. La fotografia da
        
        
          quel momento è diventata di uso domestico. La
        
        
          massificazione quindi non è un dato contem-
        
        
          poraneo, esiste da almeno 50 anni. Quello che
        
        
          succede oggi è solo un’evoluzione tecnologica
        
        
          di questa massificazione.
        
        
          Come ti poni con i fotografi