FotoNotiziario Aprile 2015 - page 34

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pio, per le figure intere si resta all’interno del-
le 24 ore. I beauty hanno un processo legger-
mente più lento perché essendo post-prodotti
maggiormente necessitando di un processo
più accurato.
Le immagini vengono poi inserite all’interno
dei nostri cataloghi in modo tale che i clienti
possano scegliere più facilmente le immagini
che preferiscono.
L’esigenza dei clienti è quella di avere tut-
to e subito perciò anche per i video online la
consegna avviene entro 4 ore al massimo;
abbiamo i runner che vanno sul posto delle
sfilate, prendono le card, le portano agli edi-
tor che eseguono un montaggio di 3 minuti tra
backstage e passerella e le inviano sui siti dei
clienti. Oltre all’esposizione sul sito, abbiamo
da tempo cominciato anche a stampare su
carta dei veri e propri cataloghi delle sfilate
per consentire alle redazioni di scegliere le
immagini più comodamente.
Per una sfilata in quanti vi
muovete?
Dipende ovviamente dall’importanza della
fashion week. A Parigi, per esempio, andiamo
in 16-17 più altri 2-3 locali per cui arriviamo a
una ventina di persone, a cui vanno aggiunte
un’altra ventina di persone che lavorano pres-
so lo studio di Milano dove vengono eseguite
le correzioni e inserite le keywords; si tratta di
un grosso impegno, anche a livello logistico.
Che attrezzature usate?
L’offerta ora è molto vasta per cui, per ogni tipo di
servizio, abbiamo attrezzature specifiche.
Per le foto da passerella utilizziamo di solito
Nikon e Canon , capita anche di usare mirrorless
come Olympus soprattutto per lo street.
Per i video, ma anche per i backstage, usiamo
Panasonic GH4 e Sony Alpha 7S.
Preferiamo usare questi tipi di camera per le
riprese video rispetto a normali telecamere per
avere un look più cinematografico rispetto alle
solite riprese di sfilate.
Il desiderio sarebbe quello di avere una mac-
china con cui sia possibile fare tutto, quindi
partire da un video per poi estrarre dei frame
ad alta qualità, ma per il momento rimane un
sogno ancora un po’ lontano.
Quali sono le maggiori diffi-
coltà?
In passerella, le maggiori difficoltà sono più
che altro a livello logistico. Per esempio a Pa-
rigi, a causa dei recenti episodi di terrorismo,
le sfilate sono state realizzate in posti picco-
lissimi con accessi molto limitati per ragioni
di sicurezza e per noi fotografi era difficile
muoversi. Un altro problema è quello di tro-
vare la postazione ideale: si tratta di una vera
e propria lotta tra fotografi e operatori perché
riuscire a individuare il posto migliore è fon-
damentale per la realizzazione del servizio
fotografico.
Dal punto di vista tecnico, i problemi, rispet-
to a un tempo, si sono attenuati grazie ai
passi enormi della tecnologia. Rimane, però,
sempre l’aspetto dell’illuminazione perché
molte sfilate vengono fatte praticamente al
buio, cosa che costringe a lavorare a valo-
ri iso altissimi, anche fino a 10.000 e quindi
l’immagine ne risente. Anche nei backstage,
l’illuminazione è spesso precaria e, come se
non bastasse, bisogna tener presenti le diver-
se dominanti di colore, le luci dei lampadari e
quelle degli specchi per il trucco prestando
molta attenzione al corretto bilanciamento del
bianco per evitare di dover lavorare troppo in
post-produzione dato che la consegna del la-
voro deve essere praticamente immediata.
Fino a poco fa, l’inquadratura rimaneva sempre
una insidia ma ora, grazie ai nuovi zoom Canon
e Nikon, come l’ 80-400 Nikon o il 70-300 e il
100-400 Canon anche senza una grande aper-
tura si possono risolvere molti problemi perché
permettono di realizzare sia la figura intera che
i dettagli con una unica focale.
Cosa fondamentale è comunque avere sempre
l’attrezzatura più aggiornata possibile perché
si lavora spesso in condizioni estreme di luce,
fuoco, distanza, perciò le performance della
macchina sono molto importanti.
Bisogna essere veloci e pratici nel seguire la
situazione e bisogna mantenere tempi di scatto
piuttosto rapidi perché le modelle si muovono
in continuazione e, a volte, corrono addirittura.
Noi siamo stati pionieri nell’uso del flash in
passerella: abbiamo iniziato con i metz, poi i
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