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quantum e i Lumedyne.
Posso asserire di essere stato anche il primo
ad usare il digitale sulle passerelle con i dorsi
Kodak sui corpi Canon: lì sì che c’erano vere
difficoltà e non si poteva proprio sbagliare!
La macchina eseguiva tre scatti a distanza di un
secondo uno dall’altro e poi bisognava aspetta-
re altri 12 secondi per poterne fare altri tre...
Anche per i beauty iniziammo a portare le luci
per il backstage, cercando di innovare e ave-
re una luce il più possibile vicino ad un beauty
professionale.
È importante essere appassio-
nati di moda?
Certamente, quello che fa la differenza tra un
fotografo e l’altro, è proprio avere l’occhio per
la moda: sapere cosa stai fotografando è fon-
damentale per interpretarlo e capirlo.
Per esempio, quando si fotografano i dettagli,
bisogna scegliere in brevissimo tempo su qua-
le particolare è meglio puntare perciò, anche
nella ricerca dei miei collaboratori, preferisco
avere persone che conoscono la moda.
Una caratteristica della nostra agenzia è quel-
la di cercare giovani fotografi o videografi di-
rettamente nelle scuole; dopo una stagione di
training, iniziano subito a lavorare.
Siamo convinti che i giovani possano sempre
portare qualcosa di nuovo e di fresco.
Ci stiamo anche evolvendo e organizziamo cor-
si, workshop e molti giovani si sono formati
proprio qui. Il nostro sogno è quello di aprire in
futuro una scuola.
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