Sono molti i motivi per i quali l’alimentazione di un atleta va personalizza-
ta. Non avrebbe alcun senso fare un menù uguale per tutti.
C’è un rapporto tra cibo e infortuni?
Da qualche anno porto avanti la mia idea secondo la quale, fra le varie
cause degli infortuni dei giocatori, ci sono anche aspetti alimentari ben
precisi. C’era un giocatore brasiliano che era perseguitato da infortuni
muscolari. Riuscii a capire il perché: aveva l’abitudine di mangiare molta
carne rossa e poca frutta e verdura, soprattutto la sera dopo la partita. La
fase di recupero è fondamentale nella prevenzione degli infortuni e ci sono
tabelle alimentari apposta per abbassare la componente infiammatoria
nei muscoli. Semplificando un po’ le cose, si potrebbe dire che ci sono cibi
che diminuiscono il rischio e cibi che lo alzano.
Cosa non deve mancare mai sulla tavola di chi
pratica attività sportiva?
In questo senso io vado un po’ controcorrente. Sostengo che nell’alimen-
tazione degli atleti hanno un’enorme importanza le verdure. Ci sono poi
altri cibi molto utili per il benessere, come il pesce che contiene omega-3.
Frutta e verdura: quali e in che quantità?
Fra la frutta si deve prendere quella nostrana di stagione. Non si deve
lasciar passare l’inverno, per esempio, senza mangiare una buona quan-
tità di agrumi. Fra le verdure le più vantaggiose sono quelle colorate di
verde, giallo, arancione, rosso, viola. Si
dovrebbero assumere almeno cin-
que porzioni quotidiane fra frutta
e verdura. Se sono di più, è an-
cora meglio.
Come si svolge,
dal punto di vista
alimentare, la “giornata
della partita”?
A differenza di quello che molti pensano, quel-
lo che si mangia prima di una partita non può
cambiare in meglio l’efficienza di un atleta.
Semmai può succedere il contrario, ossia che
gli errori (qualitativi e quantitativi) possono peg-
giorare le capacità prestative. E’ importante che
fra la fine del pasto e l’inizio del riscaldamento
pre-partita venga lasciato un intervallo di tempo
che consenta che la maggior parte dei cibi ab-
bia già lasciato lo stomaco. Ogni giocatore deve
escludere dalla proprie abitudini i cibi che, in
base alle esperienze precedenti, gli creano pro-
blemi digestivi o disturbi gastrointestinali.
Quali bevande consiglia ai
giocatori prima e durante
l’attività per una corretta
idratazione?
Alcuni giocatori tendono a bere (acqua) nell’in-
tervallo fra l’ultimo pasto principale e l’inizio
della partita. Nell’intervallo della partita i liquidi
sono tanto maggiormente abbondanti quanto
maggiore è il sudore prodotto; il sudore prodot-
to, a sua volta, dipende – oltre che da caratte-
ristiche individuali – anche da fattori climatici,
quali la temperatura e l’umidità dell’aria, oltre
che dall’irraggiamento solare. In una partita
giocata di sera nella stagione fredda, ovvia-
mente, il sudore prodotto è poco. Nelle bevande
appositamente studiate sono contenuti anche i
sali minerali persi con il sudore e i carboidrati.
E dopo la partita è concesso
qualche strappo alla regola?
Si può uscire e mangiare cibi che fanno
bene al recupero, come il pesce che con-
tiene Omega 3. Poi certo, non si dovrebbe-
ro fare le ore piccole e bere alcol. Ma un
professionista lo dovrebbe sapere già...
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