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Il rendimento nello sport è legato in modo strettissimo
alla dieta. L’Inter lo sa e ha un dietologo nello staff: Enrico
Arcelli, che può decidere (in parte) il destino di una partita
ECCO LA DIETA DA GOAL
A
limentazione e sport, un binomio strettamente indissolubile, fonda-
mentale ai fini della performance. Ne sa qualcosa la squadra dell’In-
ter che in questa stagione ha deciso di rivolgersi a uno specialista: Enrico
Arcelli. Il celebre professor Corsa, come viene soprannominato nel mondo
dell’atletica. È infatti il consulente per la dietologia dello staff medico della
squadra milanese, un incarico di grande responsabilità presso uno dei più
rinomati club calcistici a livello mondiale. Pioniere della scienza e della
medicina applicata allo sport, segue tutto l’aspetto legato all’alimentazio-
ne dei giocatori nerazzurri. È lui che decide cosa viene portato in tavola
durante gli allenamenti e prima e dopo una partita.
Perché una squadra di calcio ha bisogno di un
dietologo?
Negli ultimi anni la dietologia ha fatto passi da gigante e dunque anche
nella sua applicazione nello sport. Ogni società lavora come una repub-
blica a parte, ma molte hanno una metodologia in materia perché si è
finalmente capito come funziona il corpo di un atleta. Nel corso di una
partita di calcio, per esempio, si segnano più gol nell’ultimo quarto d’ora
di gioco; questo è la conseguenza del fatto che i calciatori che sono in
campo dal primominuto vanno in riserva di glicogeno e corronomeno. Per
questo è fondamentale sapere cosa mangiare e bere prima della partita
e all’intervallo.
Cosa cercava l’Inter?
La società aveva bisogno di una figura che si preoccupasse dell’alimenta-
zione dei suoi giocatori, che arrivano da ogni parte del mondo e ognuno ha
le proprie abitudini alimentari, necessariamente diverse l’uno dall’altro.
Indico che cosa mangiare prima e dopo la partita, tra un match e l’altro.
Parlo con i cuochi e con i giocatori.
Che differenze ci sono tra seguire un atleta
singolo e un gruppo?
Si può dire che, in realtà, la squadra è fatta di tanti singoli soggetti con ne-
cessità e scelte alimentari variabilissime. Facendo riferimento agli sport
OLTRE CONFINE
individuali, contano molto le differenze lega-
te alle peculiarità della disciplina. Chi fa i 100
metri, insomma, mangia (o dovrebbe mangiare)
in maniera piuttosto diversa da chi fa le gare di
fondo.
Che tipo di dieta adotta la
squadra dell’Inter?
Una squadra è fatta da atleti di diverse prove-
nienze e con abitudini alimentari molto va-
rie. Fortunatamente cibi apparentemente
molto diversi per aspetto e gusto possono
apportare nutrienti simili. Dunque posso-
no essere rispettate alcune abitudini sen-
za che vengano commessi grossi errori
nutrizionali.
I giocatori hanno tut-
ti la stessa dieta o
qualcuno ha esigenze
particolari e ne-
cessita di un
menu persona-
lizza-
to?
di Davide Grilli