di Maurizio Principato
UN DISEGNATORE-REPORTER
TRA PENTOLE E FORNELLI
Il disegnatore Christophe Blain ci porta nel backstage del ristorante
parigino di Alain Passard, un cuoco-filosofo che ha portato tra i
fornelli la filosofia, lo zen e i principi del viver sano
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ualche anno fa il disegnatore francese
Christophe Blain, molto celebre in patria
per aver realizzato numerosi graphic novel di
grande successo tra cui «Isaac le pirate» pre-
miato al Festival d’Angoulême 2002 e, su testi
dell’eclettico Joann Sfar, l’esilarante «Socrate,
le demi-chien», entrambi pubblicati dal colos-
so dell’editoria a fumetti Dargaud, ricevette una
telefonata da uno degli editor con cui lavorava
abitualmente. Costui chiese al disegnatore di
recarsi al ristorante L’Arpége per incontrare
lo chef Alain Passard e realizzare un graphic
novel su quest’ultimo. Sulle prime Blain restò
interdetto: doveva davvero mettersi a tratteg-
giare in presa diretta le gesta del fondatore di
uno dei ristoranti più esclusivi di Parigi? Accet-
tò, a patto di poter gozzovigliare da Passard a
costo zero: si sa, i giornalisti – anche quelli che
fanno giornalismo a fumetti – sono sensibili ai
piaceri della buona tavola e, quando possono,
cercano di scroccare pranzi, aperitivi rinforzati
e cene. Spesso ci riescono. Ubicato in Rue de
Varenne 84, di fronte all’Ambassade d’Italie e
poco distante sia dal Musée Rodin che dal celebre Boulevard Saint-
Germain, il ristorante L’Arpége non aveva insegne evidenti e Blain fati-
cò per riuscire a trovarlo. Quanto entrò scoprì le peculiarità del posto,
a partire dalla presenza di verdure appena colte (con tanto di terra e
radici) sulle candide tovaglie bianche. Il disegnatore, come da accordi,
iniziò a mangiare e apprezzò le originalissime ricette a base di verdure,
i vini squisiti e una mousse paradisiaca. Infiné giunse ai tavoli la star,
ovvero Alain Passard, che si intrattenne con vari avventori e chiacchierò
con Blain, invitandolo a fargli compagnia in cucina, armato di mati-
ta e taccuino, nei giorni successivi. Comincia così la storia raccontata
FUMETTO
nel graphic novel «In
cucina con Alain Pas-
sard», pubblicato in
Francia da Gallimard
e in Italia da BAO Pu-
blishing. Pagina dopo
pagina la narrazione
è scandita dalle stra-
ordinarie ricette idea-
te e realizzate da Pas-
sard e dal suo staff.
Qualche esempio? I
Piselli “caviale verde”
e pompelmo rosa alla
menta fresca, il Cuo-
re di cavolo novello “a
crudo” al parmigiano,
il Carpaccio di scam-
pi all’erba cipollina,
la Fonduta di cipolle
bianche
all’aceto-
sa, servita con fave,
formaggio di capra
fresco e composta di rabarbaro rosso. Blain
ci mostra i dettagli del lavoro “sul campo”
di Passard, scrivendo: “Alain non alza mai la
voce. Quando riprende un cuoco è asciutto
e preciso. Ha l’aria rilassata poi, improvvi-
samente, rientra in azione. I suoi gesti sono
rapidi. Quando il ritmo accelera lui approfitta
dell’energia e della tensione, è totalmente as-
sorbito dalla sua cucina, quasi in trance”.
Punto di contatto tra esistenzialismo ottocen-
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