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Fujifilm X-Pro1

By   /   28 novembre 2013

Una mirrorless dal design retrò in grado di far riscoprire la Fotografia e il gusto dell’attesa. Pro e contro esposti da Gianluca Cisternino

fujifilm xpro 1

Qual’è stata la tua prima impressione prendendola in mano?
La prima impressione è sicuramente positiva dal momento che la Fuji X-Pro 1 vanta una costruzione in metallo. L’estetica del corpo ricalca un po’ le linee tradizionali delle fotocamere a telemetro degli anni ‘60 dello scorso secolo, riportando alla mente il gusto retrò che ha caratterizzato il design di quel periodo. Molto simile nella linea, nei comandi e nell’ergonomia alla produzione Leica (ricorda molto la M9!), il corpo macchina della X-Pro 1 viene presentato da Fuji con un bel packaging: un cofanetto scuro, al contempo essenziale e raffinato.
Una caratteristica importante di questa mirrorless è il mirino ibrido, a scelta ottico o elettronico. La funzione mirino ottico regala un’immagine più reale, una visione più tradizionale di tipo galileiano, mentre quello elettronico permette di conoscere e gestire in tempo reale tutte le informazioni relative all’inquadratura; in questo caso, all’interno dell’oculare possono essere visualizzate tutte le informazioni relative allo scatto, in modo da agevolare il controllo dell’immagine che si sta andando a fotografare. Scegliere di utilizzare l’una o l’altra visione è dettata solo dalle proprie necessità o abitudini fotografiche.

Cosa ti ha sorpreso?
Come anticipato, oltre al pack, mi hanno sorpreso la costruzione e l’estetica della X-Pro 1. Alcuni componenti del corpo sono realizzati in lega di alluminio e, nel complesso, Fuji si presenta con un corpo macchina molto curato. Avendo iniziato a scattare ormai più di vent’anni fa con delle macchine fotografiche a pellicola, ho trovato nostalgici e molto comodi i comandi per le impostazioni principali dello scatto. I tempi, i diaframmi e la compensazione dell’esposizione sono tutti comandi esterni, ben utilizzabili e realizzati con ghiere metalliche. Le ottiche fisse e i paraluce in metallo completano il tutto e dimostrano l’attenzione per il particolare sviluppata dalla casa madre della X-pro1.
Altra cosa che mi ha sorpreso è stata la filettatura per lo scatto flessibile; un accorgimento che si era perso col tempo in molte fotocamere e che ritorna completando con naturalezza il sapore retrò di questa macchina fotografica.

 Quali sono i suoi pro?
La presenza della slitta a caldo e il fatto che, oltre al flash Fuji dedicato, questa permetta di montare qualsiasi altro dispositivo in modalità manuale o, se si ha necessità di un’illuminazione più complessa in studio, un radiocomando come il PocketWizard. Inoltre, non bisogna trascurare la posizione dei comandi: sono tutti ben accessibili. In modo particolare, ho apprezzato la ghiera di compensazione dell’esposizione, molto utile in alcune situazioni. Il tutto è magistralmente completato dalle ottiche che hanno i terzi di stop.

Quali sono i suoi contro?
Ho utilizzato la macchina in vacanza facendone un uso intensivo ed ho notato che, purtroppo, la batteria non dura moltissimo. Tuttavia, si riesce a coprire quasi un’intera giornata, scattando circa 400 foto. Trattandosi di una mirrorless, nella sostituzione delle ottiche bisogna stare un po’ attenti perché il sensore è scoperto. Anche se dovrebbe essere una regola per tutti i fotografi, indipendentemente dal corpo macchina con cui si scatta, è buona abitudine portare una pompetta per l’aria e un kit per la pulizia sempre in borsa.

Cosa gli manca?
L’autofocus non è velocissimo e, anche selezionando la modalità manuale, la messa a fuoco non brilla per rapidità. Nonostante simuli una macchina analogica con la ghiera posta sull’obiettivo (cosa che ho trovato fantastica!), a mio avviso l’escursione è molto più ampia rispetto agli standard di riferimento. Questo neo è parzialmente giustificato dal fatto che un fotografo che va in giro con una macchina del genere ha il desiderio di assaporare la filosofia delle macchine a telemetro. Con la X-Pro 1, il tempo, la pazienza e l’attesa dell’istante fotografico prevalgono sulla frenesia dello scatto alla quale ci ha abituati la Fotografia digitale. Detto questo, non credo che un fotografo scelga di fare un acquisto del genere per andare a scattare la domenica in pista a Le Mans; la fotografia è fatta anche di attimi tranquilli e di inquadrature pensate.

 Quali sono le prestazioni ad alti ISO?
Le foto sono davvero buone, a dimostrazione del fatto che si tratta di un sensore di ottima qualità. L’immagine spicca in termini di dettaglio e ha pochissimo rumore fino ai 2500 ISO. In condizione di luce scarsa, con questa macchina si ottengono immagini perfette, fotografie non paragonabili alle pellicole “tirate” di un tempo. Gli amanti della “grana” devono “accontentarsi” di aggiungerla in post-produzione.

 Conclusioni
Nel suo complesso, l’esperienza con la Fuji X-pro1 è stata più che positiva. Si adatta bene ad alcuni generi di fotografia come, ad esempio, un certo tipo di reportage, la street photography, la fine art  e, probabilmente, anche alcuni ambiti editoriali. Naturalmente, il paragone con le reflex professionali “tiene” poco, ma è pienamente giustificato dal fatto che questa macchina è stata concepita con una filosofia differente: quella di far riscoprire la Fotografia e il gusto dell’attesa. Proprio per questo motivo, fate un bel respiro profondo, fatevi “catturare” dall’istante fotografico e scattate solo quando realmente lo sentite!

 Il fotografo:
Gianluca Cisternino
Fotografo e pittore. Inizia l’esperienza fotografica a undici anni quando, incuriosito dal funzionamento della pellicola, chiede in regalo la prima reflex. Da questo momento in poi, inizia il suo percorso artistico. Comincia a frequentare lo studio di Darin Lazarov, uno scultore che gli svela i segreti dell’anatomia umana, iniziandolo alla composizione pittorica, dei volumi e all’utilizzo del colore. Dopo questa esperienza e diversi anni trascorsi a lavorare in Europa come fotografo, si dedica alla ricerca di un’estetica personale. Laureato in Conservazione dei Beni Culturali (Magna cum Laude), nel 2008 ottiene il Master in Photography and Visual Design presso FORMA – Centro Internazionale di Fotografia. E’ Socio AFIP International. Vive a Milano, dove lavora come fotografo di Moda e Advertising.
Web: www.gianlucacisternino.com
Agent: www.brunacaldi.it

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