Loading…
You are here:  Home  >  People  >  Current Article

L’America di Mario Bellini

By   /   14 marzo 2018

L’America degli anni Settanta raccontata attraverso gli occhi del celebre architetto che nel 1972 con la sua Hasselblad ha immortalato ogni singola tappa del suo viaggio coast-to-cost alla scoperta di quell’American way of Life dell’epoca

Mario Bellini è un architetto e designer di fama internazionale premiato per le sue creazioni per ben otto volte con il Compasso d’Oro, il più antico e autorevole premio mondiale di design. È presente con 25 opere nella collezione permanente del MoMA di New York che nel 1987 gli ha dedicato una importante retrospettiva. Ma cosa c’entra con la fotografia? C’entra eccome. Nel 1972 al MoMa apriva la mostra Italy: The New Domestic Landscape, la prima esposizione che il prestigioso museo newyorkese dedicava a un singolo Paese. Quella mostra segnò la consacrazione del design italiano e Bellini venne invitato per presentare il suo progetto “Kar-a-sutra”, il rivoluzionario prototipo di dimora mobile sviluppato con il Centro Ricerche Cassina. Terminata la mostra l’architetto partì insieme a Francesco Binfaré, direttore del Centro Ricerche Cassina e l’artista Davide Mosconi incaricato di filmare il viaggio, per un viaggio-inchiesta sul modo di abitare degli americani. Era un periodo in cui gli italiani avevano “l’ossessione dell’abitare”, anni in cui, come ricorda Bellini, “abbiamo cominciato a riflettere sul significato delle cose che occupano, insieme a noi, lo spazio delle nostre case”.

Studio di Andy Warhol, New York. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

Studio di Andy Warhol, New York. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

Armato di una Hasselblad 6×6 immortala ogni singola tappa di questo viaggio coast-to-coast, dalla costa east alla costa west, alla scoperta di quel tipico American way of life tra grattacieli, strade polverose e lussuose dimore di artisti e visionari. Il viaggio lo porta nello studio newyorkese di Andy Warhol a New York, a Chicago nella Mansion di Hugh Hefner, il creatore di Playboy, nelle ville di Beverly Hills occupate dagli hippies. Bellini inventa il suo itinerario giorno per giorno, procede tra i mormoni di Salt Lake City, la città fondata da Brigham Young nel 1847, uno dei padri dei mormoni, nell’utopia di Arcosanti, la comunità fondata dall’architetto torinese Paolo Soleri nata dal concetto di arcologia ossia l’unione di architettura ed ecologia, tra villaggi di mobile homes sulle strade del Midwest e a Chicago, “peccato di gola irresistibile per un architetto”, come la definisce Bellini,  dove immortala le case di Oak Park, lo Unity Temple e la Robie House. Durante il viaggio la sua inseparabile Hasselblad immortala non solo palazzi ed edifici ma anche la gente comune, quella povera dei sobborghi e quella della media borghesia, con i loro sogni e le speranze di un’America così vicina e lontana filtrata attraverso l’occhio di un sagace cacciatore di ambienti.

Mansion di Hugh Hefner, Chicago. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

Mansion di Hugh Hefner, Chicago. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

Le foto scattate da Bellini sono state poi utilizzate da Humboldt Books, casa editrice milanese creata dalla fotografa Giovanna Silva, che nel 2015 ha pubblicato “Usa 1972”, un libro fotografico, uno dei migliori ritratti dell’America di quegli anni, un racconto per immagini impreziosito, come ha scritto Mario Calabresi nell’introduzione al libro, da “quei colori che non esistono in natura e che esistevano solo nelle pellicole degli anni Settanta, quel verde carico, quegli arancioni dei Kodak Moment, i ricordi che ognuno di noi ha sepolto in qualche cassetto”.

La comunità di Arcosanti. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

La comunità di Arcosanti. ©1972 Mario Bellini. Courtesy: Humboldt Books

 

    Print       Email

You might also like...

FUJIFILM_TIPA 2017

Fujifilm fa incetta di premi al TIPA Awards 2017

Read More →