Chi ama il reportage fotografico non dovrebbe lasciarsi scappare la monumentale mostra ospitata (fino al 21 giugno) presso lo spazio Forma – Centro Internazionale di Fotografia – a Milano: trecento foto, alcune inedite, di Robert Capa (il titolo della mostra è “Questa è la guerra! – Robert Capa al lavoro” ) accompagnata dalla retrospettiva sull’opera della compagna di Capa, Gerda Taro, la prima reporter di guerra della storia. E ancora, documenti, lettere, testimonianze di una vita in prima linea. Endre Erno Friedmann e Gerda Pohorylle si conobbero nel ’35, a Parigi. Erano giovanissimi, già bravi, ma faticavano a sbarcare il lunario. Formarono un sodalizio sentimentale e professionale e decisero di cambiare i loro nomi. Sbarcarono in Spagna nel 1936, poco prima dell’inizio della guerra civile. Inviati della rivista Vu, documentarono gli scontri di Barcellona e di Cordoba.
Gerda Taro morì nel ’37, a soli 27 anni, schiacciata da un carro armato a Madrid. Capa, inviato di Life, tra i fondatori della mitica agenzia Magnum, saltò su una mina nel ’54, in Indocina. Capa diceva: “Per fare una bella foto devi avvicinarsi al soggetto”. Lui non si tirava indietro, neppure nelle situazioni più drammatiche. Intorno alle sue immagini più famose – il miliziano ucciso in Spagna, i soldati americani sbarcati a Omaha Beach – sono nate furiose e interminabili polemiche. La mostra milanese mostra le intere sequenze degli scatti mitici così l’osservatore può prendere più facilmente posizione. Entrambe le mostre sono organizzate in collaborazione con l’International Center of Photography di New York e curate da Richard Whelan e Irme Schaber, Cynthia Young e Kristen Lubben. I due libri che accompagnano le due mostre sono pubblicati da Contrasto.
Robert Capa e Gerda Taro
Dal 27 marzo al 21 giugno
Forma. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 Tel. 02.58.11.80.67
Orari: 11-21; giovedì e venerdì 11-23; lunedì chiuso. Ingresso: euro 7.50/6