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Smiling Food

By   /   16 dicembre 2015

La mostra del fotografo inglese David McEnery curata da Stefano Bianchi è stata prorogata fino al 29 Gennaio 2016

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In seguito alla partecipazione al PhotoFestival e alla presenza  al PhotoShow 2015, nello stand dell’Associazione Ponti x l’Arte ospiti in veste di operatori culturali, la mostra  è stata prorogato fino al 29 Gennaio 2016. Le fotografie esposte provengono dall’Archivio dell’artista inglese David McEnery (1936-2002) in collaborazione con la Galerie Mantovani (Saint Maden, Bretagna). Nei suoi trascorsi professionali, McEnery ha lavorato per varie testate giornalistiche internazionali fra cui la prestigiosa rivista Life, catturando gli aspetti più insoliti e divertenti della quotidianità. Il suo sguardo, ironico e leggero, garantisce uno stile unico e assai ricercato. Privilegiando le immagini in bianco e nero, da autentico purista McEnery non ha mai utilizzato il flash.

La moglie Pat (fotografa e spesso sua modella) ha raccontato che per eseguire un solo scatto David pazientava un’intera giornata pur di ottenere la luce che voleva. La sua personalità, traboccante d’umorismo, gli ha consentito di creare situazioni fotografiche progettando e costruendo curiosi accessori e oggetti di scena (una custodia per serpenti, una motocicletta per ranocchi…) che interagiscono con gli umani. Peter Galassi, ex direttore del Department of Photography del MoMA di New York, ha commentato: «Scattare foto divertenti è molto difficile: richiede tatto e delicatezza. David McEnery possiede queste doti, oltre a un innato “British sense of humour”».

Definito “il fotografo più divertente al mondo”, David McEnery mette letteralmente in scena la quotidianità più insolita e paradossale scandendo quell’imprevedibile commedia umana che è la vita. E se le nostre esistenze non possono prescindere dal nutrirci, il cibo secondo McEnery non può rinunciare a un bel sorriso stampato sulle labbra. Lo testimoniano, ad esempio, i due neonati col biberon condiviso; la coppia di pescatori coi pesci tali e quali a loro; i portatori di baguette al riparo dalla pioggia; il fatto che esista un Fast Food a un’incollatura dalla fine del mondo e (surrealtà dello “still life”) tre bottiglie di latte in posizione yoga. Fra linguaggi del corpo, gesti e stupori assortiti, questi scatti fotografici sono sempre e comunque un’irresistibile scivolata sulla buccia di banana. Come “slapstick comedy” insegna. (Stefano Bianchi)

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