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Elliot Erwitt

By   /   29 agosto 2015

Grandi temi, semplici risposte. Elliot Erwitt riusciva a raccontare con umorismo storie di ogni genere, passando dal cinema alle celebrities, ai reportage sui regimi totalitari

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La tragicità degli eventi, l’imponenza degli uomini di potere, la beatificazione della celebrità, la crudezza della guerra. Grandi temi, risposte semplici. Elliott Erwitt mette tutto e tutti sullo stesso piano, quello di una realtà ironica e satirica con un sottotesto ricco di profondi significati. Un racconto di stile che parla di un’epoca in tutti i suoi disparati e contraddittori aspetti. Elio Romano Erwitz AKA Elliott Erwitt, nasce nel luglio del ‘28 a Parigi da genitori ebrei; solo un anno più tardi la famiglia si trasferisce in Italia. Tuttavia solo pochi anni dopo, a causa dell’avvento del fascismo, la famiglia si trasferisce a Los Angeles, USA dove Erwitt inizia gli studi di fotografia e, successivamente, di cinema alla New School for Social Research.

La sua carriera fotografica ha inizio nei primi anni ‘50 con l’arruolamento nell’esercito americano; in seguito viaggia in Francia e Germania come assistente fotografo. Questa esperienza gli permette di crescere notevolmente ma soprattutto di entrare in contatto con i maggiori esponeneti della fotografia contemporanea del vecchio continente come Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker. Quest’ultimo, allora direttore del dipartimento di fotografia della Farm Security Administration, gli commissiona un lavoro per la Standard Oil. Da questo momento in poi la fotografia diventa ufficialmente la sua professione: inizia collaborazioni da freelance con innumerevoli riviste del calibro di Holiday, Life Collier’s e Look.

Elliott-Erwitt-Che-GuevaraAl ritorno dal suo long trip in Europa, Erwitt viene assalito dalla nostalgia del cinema, tanto amato durante gli studi, decidendo di mettersi “on the road to L.A.” con destinazione Hollywood. Dagli anni settanta a oggi Erwitt realizza lungometraggi, cortometraggi, spot televisivi e documentari, collaborando come direttore della fotografica con registi di fama indiscussa. Uno fra questi Martin Scorsese in “Bob Dylan: No Direction Home.” Ovviamente la lista di celebrities che Erwitt fotografa durante la sua lunga carriera è pressoché infinita e spazia dalle icone politiche del calibro di Che Guevara, agli influencer dello show bizz, una fra tutti Marilyn Monroe. La sua capacità di raccontare con umorismo e leggerezza storie di ogni genere è forse la caratteristica che più lo contraddistingue, passando dal cinema e le celebrities al reportage su regimi totalitari, storie di razzismo e guerra. Insomma un autore a tutto tondo, perché “non è vero che bisogna specializzarsi; bisogna saper fotografare sia la diva che il soldato”.

(di Edoardo Sansonne)

 

 

 

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