«Mi capitava ogni tanto di sognare che entravo in una piazza, gremita, scoprivo che c’erano le persone, attraverso le quali ho vissuto la vita. I vivi, i morti, i miei cari, gli amici, i tanti maestri, e in tutti mi riconoscevo, tutti mi suscitavano ricordi, emozioni, pensieri. Un sogno felice. Quella piazza è diventata questo libro. Sono tanti, ma molto più numerosi sono quelli che non ci sono. In un certo senso ci sono tutti, li ringrazio». Con queste parole Ferdinando Scianna racconta il suo ultimo libro“Visti&Scritti”, edito da Contrasto. 350 ritratti scritti e fotografati, ogni ritratto scava nella memoria dell’autore, fa riaffiorare un episodio, un incontro, un’emozione.

Descrive i tratti caratteriali ed estetici di grandi personaggi, dei suoi amici e dei familiari più cari, ma anche di gente comune che ha colpito il suo sguardo per un momento. Ecco quindi i ritratti di Giuseppe Tornatore e Mario Monicelli, ma anche della madre di Scianna e delle figlie, di Paolo Pellegrin, Henri Cartier-Bresson, e poi Ken Follett, Toni Servillo, José Saramago, Karl Lagerfeld, Gianfranco Ferrè, Alberto Moravia e molti altri ancora. Inoltre «L’amaro e malinconico» Roland Barthes; Leonardo Sciascia «il mio amico Leonardo, il mio angelo paterno, il mio maestro»; la bellezza e l’intensità colta nello sguardo di Monica Bellucci, ritratta nella sua Sicilia a Sant’Elia nel 1991, poi l’incontro con Marpessa, «attraverso di lei senza rendermene conto ho cercato di raccontare l’archeologia del mio sentimento della donna». Una lunga carrellata di personaggi che hanno accompagnato il percorso personale e professionale dell’autore e per i quali il fotografo ha sentito il bisogno raccontare una storia.